Cronaca

Il tragico tuffo all’Acquapark| Giovanni non ce l’ha fatta

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17 Luglio 2020, 16:24

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PALERMO – Si sono spente le speranze per Giovanni Albamonte, il ragazzo di 26 anni che domenica era rimasto gravemente ferito dopo un incidente all’Acquapark di Monreale. Le sue condizioni si erano subito rivelate gravissime: aveva riportato un trauma cranico e un trauma cervicale ed era entrato in coma. Era ricoverato nel reparto di neurorianimazione di Villa Sofia, i medici oggi, dopo l’iter che prevede un’osservazione di sei ore, hanno accertato la morte cerebrale. A rivelarsi fatale un tuffo da uno dei giochi del parco acquatico, un enorme pallone galleggiante da cui, però, è vietato gettarsi. Dalla struttura è stato precisato più volte che gli assistenti ai bagnanti avrebbero più volte ripetuto al giovane che per scendere dal gonfiabile avrebbe dovuto utilizzare le corde: da lì non è consentito tuffarsi, vista l’acqua bassa su sui si trova.

Il tragico tuffo

In pratica, secondo quanto ricostruito, invece di lasciarsi scivolare, il 26enne si sarebbe gettato a testa in giù, da un’altezza di circa tre metri. L’impatto con la superficie della vasca si è così rivelato molto violento, visto che l’acqua in cui galleggia il pallone sarebbe profonda circa novanta centimetri. Giovanni Albamonte, che abitava nella zona del Capo, lascia la moglie e due bambine piccole. Un quartiere che si era fortemente unito alla famiglia per dare forza e coraggio in questi giorni di dolore e preghiere. In tanti, fino all’ultimo, hanno atteso un cenno di speranza e sperato nel miracolo.

Il dolore degli amici

E oggi, la notizia peggiore che sconvolge tutti coloro che conoscevano il ragazzo, che in queste ore hanno lasciato decine di messaggi sui social: “Non possiamo crederci Giovanni, abbiamo pregato fino all’ultimo, volevamo rivedere i tuoi occhi aprirsi, volevamo riabbracciarti, ma dobbiamo dirti addio”, scrive Francesco. A unirsi al dolore anche la confraternita di Maria Santissima della Mercede al Capo: “Il Capo oggi si ritrova a piangere la prematura scomparsa di Giovanni, un nostro giovane confrate che ha perso la sua battaglia tra la vita e la morte. Con la certezza che tramite le nostre preghiere trovi la serenità nella gloria di Dio, presentato dalla Beata Vergine Maria sotto il titolo della Mercede, della quale fu molto devoto. In questo momento di sgomento ci stringiamo attorno i familiari, la moglie e le due figlie, perché non gli manchi l’affetto e la vicinanza di cui necessitano, consapevoli della tragicità dell’accaduto”.

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Un ricordo anche da parte del consigliere comunale Ottavio Zacco, che aveva celebrato il matrimonio di Giovanni Albamonte con la moglie Filippa nel marzo del 2018: “Ancora una volta il quartiere Capo piange una giovane vita. Buon viaggio Giovanni, Riposa in Pace. Non ci sono parole per consolare i familiari e la giovanissima moglie ma, solo tanto dolore e rabbia. Rabbia perché non si può morire così, bisogna essere sempre prudenti, perché basta un secondo di distrazione ed è finita. Filippa – dice Zacco rivolgendosi alla moglie del ragazzo – ti sono vicino”.

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17 Luglio 2020, 16:24

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