Il trionfo dei vini siciliani| alla Cappella Bonajuto

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19 Novembre 2013, 13:10

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CATANIA – Vino è Sicilia. Sicilia è (anche) Tasca d’Almerita, la tenuta di oltre 120 ettari situata nelle campagne di Sclafani Bagni tra Palermo e Caltanissetta. Un’azienda, con duecento anni d’esperienza ed un cuore siciliano, e un’altra storia significativa da raccontare ai tanti ospiti che, inebriati dagli intensi profumi dei vini rossi e bianchi in degustazione, hanno preso parte alla serata il cui ritmo è stato scandito dalla Swing Time, la nota formazione di musicisti che per l’occasione hanno suonato all’interno della sala sotterranea della Cappella Bonajuto, sempre più luogo di ritrovo e meta di esplorazione da parte di turisti conoscitori dei beni artistici patrimoniodella nostra città.

Una selezione esclusiva e raffinata di vini descritti dagli operatori sono stati sorseggiati tra chiacchiere amabili mentre si spizzicava la selezione di pietanze proposte per l’occasione. Ottimi salumi, quale salame nero dei Nebrodi e formaggi locali dai freschi a quelli più stagionati, cous cous magrebino dai sapori decisi e forti. Tutti d’accordo sulla pregiatezza del Regaleari Riserva del Conte, noto come Rosso del Conte, un vino che racchiude la migliore selezione di uva a bacca rossa della tenuta Regaleali, la cui edizione 2008 è stata premiata due volte nel 2013, in occasione delle manifestazioniParker e Bibenda. Grandi soddisfazioni ha regalato anche “Nozze d’Oro”, inzolia e sauvignon dal cui incontro deriva la struttura, la pienezza e l’aromaticità di un vino espressione del più puro romanticismo. La storia narra, infatti, che sonopassati quasi 30 anni da quando, nel 1984, il Conte Giuseppe creò questo vino in occasione dei 50 anni di matrimonio festeggiati con la moglie Franca.

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“Ancora una volta – affermano i fratelli Timpanaro, giovani ma solo d’età, considerata la lunga esperienza familiare – abbiamo avuto la dimostrazione del fatto che se si organizza un evento di qualità, all’interno di un contesto molto caro ai catanesi, il pubblico di estimatori di vini è interessato a prendere parte, sebbene non siano stati compiuti straordinari interventi pubblicitari. Il passaparola ci ha aiutato e il nostro intento è di continuare con incontri mensili, per cui l’appuntamento è rinnovato a dicembre, per un evento ancora top secret”.

Gli appassionati del nettare degli dei – stando alle stime – sono un numero sempre maggiore e non stupisce più sentire sempre più donne dialogare sul tema, tra colore, intensità, vitigni e annate. Per questo motivo si sta sviluppando l’idea di creare corsi di avvicinamento al vino, un passaggio obbligato verso la conoscenza della tecnica di degustazione del vino oltreché un momento di convivialità e svago. “Tantissimi giovani che frequentano la Cappella ce lo hanno richiesto, perciò da gennaio – risponde Marco Timpanaro – inaugureremo un mini corso a numero chiuso”. La chiusura (in bellezza) della serata è stata affidata ad un assaggio (o un bis in alcuni casi!) della Malvasia Capofaro, risultato di un recente progetto aziendale voluto da Alberto e Giuseppe Tasca, proprietari dal 2002 di sei ettari di malvasia sull’isola di Salina. Un’eccellente espressione per un fine pasto da non dimenticare.

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19 Novembre 2013, 13:10

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