Il tuo pacchetto per me

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25 Dicembre 2010, 01:43

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Insomma, dobbiamo parlarne. Capisco la difficoltà. Tu di là. Io di qua. Già prima non era facile parlarti. Ma dobbiamo, capisci. Qualcosa avremo imparato dalla tua morte. E dalla mia vita.
Respiravi ancora. E hai deciso, a giugno, di impacchettare i regali di Natale. Eri previdente. Sapevi che tu non ci saresti stato, ma i tuoi doni sì.

Poco fa li abbiamo aperti, senza te, con qualche lacrimuccia. L’assenza è una cosa che non comprendiamo bene. Le lacrimucce sono una semplificazione. Regali per tutti e per me no. Io questa non me l’aspettavo, però. Che sgarbo postumo!

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Mi sono rincantucciato un po’ arrabbiato. Ce l’avevo con te. Poi ho riflettuto. Anzi, mi hanno spiegato. Ho già avuto il mio dono. Ricordi? Ero accanto a te e tu stavi cominciando a rinascere, su un lettino d’ospedale. E’ stato allora che mi hai posato un bacio sulla guancia. I dottori intorno come il bue e l’asinello. La luce sull’ospedale-capanna. Un bacio. Il regalo per me. Nella tua notte di Natale. Grazie.

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25 Dicembre 2010, 01:43

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