30 Gennaio 2014, 17:06
2 min di lettura
ROMA – “E’ gravissimo che il video” in cui Riina parla con un altro detenuto, Alberto Lorusso, e tra l’altro rivolge minacce ai magistrati di Palermo, “sia andato in tv”. Ma “su questo materiale il Dap ha fatto tutti gli approfondimenti possibili e non sono emersi elementi per procedere ad accertamenti ulteriori”. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in commissione Antimafia
“Attualmente – ha aggiunto il ministro, parlando delle minacce al pm Di Matteo – Riina non fruisce dei momenti di socialità”, cioè i contatti con altri detenuti predisposti in carcere con un preciso protocollo ai fini del recupero del detenuto. “A mio avviso – ha aggiunto – non c’è stata nessuna triangolazione tra Riina, suo figlio Giovanni e Alberto Lorusso”, il detenuto ora trasferito, con cui Riina parla nei video contenenti le minacce”.
Cancellieri ha spiegato come funziona la procedura per definire l’abbinamento dei detenuti per i momenti di socialità e ha escluso la “triangolazione”, cioè che ci possa essere stato un abbinamento tra Lorusso e Giovanni Riina, al di là di quello tra Lorusso e Totò Riina. “L’individuazione dei detenuti per i momenti di socialità – ha spiegato il Guardasigilli – spetta alla Direzione generale detenuti e trattamento e prevede la condivisione con la Procura nazionale antimafia”. In sostanza la Direzione che fa capo al Dap, quindi all’amministrazione penitenziaria, “propone una rosa di nomi tra i quali la Procura antimafia sceglie”. Inoltre “i gruppi di socialità non sono mai superiori a quattro detenuti e nella scelta si tiene conto di vari fattori: risultanze giudiziarie, gravità del reato, fine pena. Questo – ha spiegato il ministro – per evitare che facciano parte del gruppo degli ‘esordienti ‘ oppure dei soggetti non definitivi o con un fine pena troppo ravvicinato, il che comporterebbe il rischio di una possibile diffusione di informazioni”. Nel caso di Riina, dove l’abbinamento era di due sole persone – ha detto Cancellieri – la Direzione detenuti e trattamento ha indicato 4 nomi: due affiliati alla camorra, fine pena mai; un affiliato alla sacra corona unita, anch’egli fine pena mai; e un quarto esponente della sacra corona unita, Lorusso, appunto, fine pena il 15 ottobre 2022. La scelta della Procura nazionale antimafia è caduta su Lorusso.
La Cancellieri ha riferito che “tutte le relazioni su Riina sono già state portate all’attenzione della Procura nazionale antimafia per i possibili risvolti investigativi”. Il ministro ha poi spiegato che anche “dell’acquisizione del materiale relativo a una conversazione con la moglie in cui l’ex boss mafioso sminuisce le minacce al pm di Palermo Di Matteo riportate dalla stampa è stata data comunicazione il 13 gennaio alla Procura nazionale antimafia e alla Direzione distrettuale”.
Pubblicato il
30 Gennaio 2014, 17:06