08 Settembre 2017, 15:54
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CATANIA – Restano gravi le condizioni dell’ispettore della Polizia Municipale di Catania Luigi Licari, aggredito pochi giorni fa da un gruppo di giovani mentre presidiava via del Rotolo, tra il quartiere Picanello e Ognina. La Direzione Generale e dall’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, ha diffuso una nota nella quale spiega che Licari “è stato sottoposto a esame Tac che ha confermato la severità del quadro neurologico legato anche alla presenza di focolai contusivi intracerebrali, conseguenza dell’iniziale trauma cranico e del relativo ematoma subdurale ed evidenziatisi nell’odierno esame TC”. “Persiste quindi – concludono i vertici del Cannizzaro – lo stato di coma, con condizioni cliniche generali stazionarie. Si conferma la riservatezza della prognosi”.
L’IDENTIKIT DELL’AGGRESSORE – Si chiama Orazio D.G. Il giovane fermato con l’accusa di aver massacrato l’ispettore Licari. Classe 1995, vive nel cuore di Picanello, è assistito dagli avvocati Giorgio Antoci e Ignazio Danzuso. A condurre le indagini sono i pubblici ministeri Santo Distefano e Ignazio Fonzo, sotto il coordinamento di Carmelo Zuccaro. L’accusa è di tentato omicidio, il giovane avrebbe picchiato violentemente e colpito al capo il vigile urbano, provocando il suo svenimento e il rischio di perdere la vita. Il giovane ha inizialmente confessato di aver eseguito l’aggressione, ma a incastrarlo, al momento, non ci sono le sue dichiarazioni, ritrattate successivamente, ma il riconoscimento effettuato da un altro vigile urbano che era presente durante l’aggressione. Insieme al giovane fermato per tentato omicidio era sul posto anche la sua fidanzata.
Gli inquirenti, nella richiesta di convalida di fermo a carico dell’indagato, puntano sulla sua elevata pericolosità sociale e sul rischio di fuga.
LA DINAMICA – Ieri pomeriggio il giovane ha confermato quanto dichiarato alla squadra mobile di Catania durante l’interrogatorio che si è svolto poco prima delle 5 del mattino. Ha confermato anche di aver colpito il vigile urbano Licari, sostenendo, però, di non avere alcuna intenzione di ucciderlo.
Si è detto infine pentito ed ha assicurato che farà di tutto, con la sua famiglia, per rimediare al danno provocato.
CORPO CONTUNDENTE – Gli inquirenti stanno verificando se il vigile urbano è stato colpito a mani nude o con un corpo contundente che, il giovane, potrebbe essere andato a prendere quando si è allontanato. L’allontanamento, infatti, potrebbe essere indice della volontarietà di eseguire l’aggressione, che non sarebbe avvenuta dopo il primo litigio. Le gravi ferite riportate, al momento, non sono compatibili con la caduta accidentale del vigile in seguito al colpo inflitto dal giovane.
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08 Settembre 2017, 15:54