12 Maggio 2010, 16:19
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“Non ci sono novità sul World Festival on the beach. Sabato è stata indetta una conferenza stampa a Villa Gregoretti alle 11 nella quale si spiegherà bene la situazione. La società Italo-belga non ha dato alcuna risposta, fregandosene apertamente. Sarà un World Festival on the beach sicuramente in tono minore, senza grandi sbocchi, che si svolgerà più sulla strada che sulla spiaggia. Non ci sono infatti le zone adibite, ci sono strutture che non si possono utilizzare. La società Italo-belga provoca solamente con le sue dichiarazioni tramite comunicati stampa. Noi dell’Albaria non abbiamo concretamente gli spazi dove far svolgere gli eventi”. A tre giorni dall’inizio del “World festival on the beach” – la manifestazione di portata internazionale che abbina eventi musicali a varie manifestazioni sportive acquatiche, arrivata alla sua venticinquesima edizione – a Mondello è ancora caos. L’Albaria non avrebbe ancora ricevuto dalla società Italo-belga gli spazi che ritiene necessari allo svolgimento della manifestazione. Gli organizzatori dell’Albaria così hanno pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” un annuncio a pagamento in cui si sollecita la società “Mondello Italo-belga” a concedere le aree per la manifestazione.
Gianni Castellucci, amministratore delegato della Società Italo-belga, storica concessionaria del litorale panormita, ha prontamente risposto che l’arenile in concessione è di 36 mila metri quadri. “Le spiagge attrezzate occupano complessivamente una superficie di 11mila mq. Ne consegue che Albaria – sostiene Castellucci – ha virtualmente a disposizione 25 mila metri quadri di spiaggia, oltre agli spazi occupati da altri concessionari la cui attività inizia il 15 giugno e che pertanto al momento sarebbero liberi. Trovo deprecabile che ogni ipotetico abuso venga strumentalmente imputato alla ‘Mondello’, colpevole invece di avere creato una stazione balneare che gestisce nel migliore dei modi”. Ma questo è solo l’ultimo tassello di una “guerra” che si sta accendendo su Mondello.
Riassunto delle puntate precedenti. Il 15 aprile la senatrice del Pdl, Simona Vicari, ha chiestol’avvio di una procedura per l’emanazione del provvedimento di decadenza della concessione della società Italo-belga per la spiaggia di Mondello, a Palermo, per l’abusiva sostituzione di altri nel godimento della concessione. La Italo-belga, amministrata dal 2005 da Gianni Castellucci, controlla e gestisce il litorale di Mondello per circa 36mila metri quadrati di area demaniale, fornendo diversi servizi, dalle cabine ai ristoranti. Tuttavia, dal 31 dicembre 2009, il più prestigioso dei ristoranti, il “Charleston”, gestito dalla società Normanna in rapporto con la Italo-belga, ha chiuso perché, secondo quanto riportato dalla capitaneria di porto, “sotto l’apparente forma del contratto di servizi, si cela in realtà un vero e proprio affidamento della gestione dell’attività”. Ne è conseguita una querelle i cui strascichi giungono ai giorni nostri con la procedura parlamentare della senatrice Vicari che però è stata archiviata dal ministero delle Infrastrutture. Con il “caso Charleston” il rapporto tra la Italo-belga e l’amministrazione locale sembra però essersi inclinato definitivamente.
L’amministratore delegato della Italo-belga, Gianni Castellucci, si è espresso in merito alla questione: “Per anni una porzione dell’Antico Stabilimento balneare è stata adibita ad attività di ristorazione, con affidamento di una parte dei servizi a una ditta che, con l’accordo della Mondello, ha promosso il ristorante con il marchio Charleston. Attualmente, gli spazi dell’allora ristorante Charleston sono occupati da una banca. Oggi la ditta, che per anni ha fornito servizi alla società che amministro, programma di trasferire l’attività in altro luogo accompagnata dai miei sinceri auguri di prosperità. La ‘Mondello’, dal canto suo, si propone di utilizzare lo spazio con l’offerta di servizi e proposte innovative e meglio aderenti alle mutevoli esigenze del mercato, nell’assoluta convinzione che vada mantenuto, e se possibile migliorato, lo standard qualitativo sino a oggi offerto nell’interesse della clientela e dei luoghi. Il tutto sempre con la stessa finalità di migliorare l’accessibilità ai servizi e alla loro fruizione con conseguenti ricadute occupazionali. La separazione, tuttavia, e con mio rammarico, non è stata indolore. La ditta di ristorazione, infatti, non ha condiviso la decisione della ‘Mondello’ e ha dunque iniziato una vera e propria campagna di contrasto, con esiti a dir poco sorprendenti”.
Nel frattempo è partita la corsa per prendere il posto del Charleston: tante le proposte e le idee pervenute alla società Italo-belga, ma il favorito sembra lo chef Natale Giunta, pronto ad aprire i battenti con un nuovo ed originale open bar, pieno di servizi, dal 15 giugno.
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12 Maggio 2010, 16:19