28 Marzo 2024, 14:59
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BUDAPEST- Manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell’udienza del 29 gennaio. È entrata così in aula Ilaria Salis, la 39enne docente milanese da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra.
Per problemi tecnici, si sono allungati i tempi nel processo e il giudice Jozsef Sòs ha deciso di non ascoltare una delle vittime e i due testimoni previsti per oggi. Si passerà quindi solo ad ascoltare Ilaria Salis e poi alla decisione sulla richiesta dei domiciliari. Fissata inoltre al 24 maggio la prossima udienza. “Stai zitto o ti spacco la testa”: è quanto un gruppo di estremisti di destra ha detto al gruppo composto dai legali e amici di Ilaria Salis al loro arrivo al tribunale di Budapest. Tajani, ‘Salis candidata? Politicizzare il caso non aiuta’.
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28 Marzo 2024, 14:59