26 Luglio 2018, 12:43
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PATERNO’ – In principio fu il gruppo in consiglio comunale. Adesso arrivano anche i manifesti con tanto di simbolo, ma questa volta il segretario provinciale Enzo Napoli stoppa l’iniziativa di una parte del partito di Paternò. E il clima torna a surriscaldarsi. “In relazione all’affissione odierna di manifesti nella città di Paternò, recanti il simbolo del PD, si rende noto che l’utilizzo della firma Partito Democratico e del simbolo stesso, è arbitraria ed illegittima da ogni punto di vista”. Con queste parole inequivocabili Enzo Napoli prova a mettere i puntini sulle i.
Del resto, la situazione paternese è una delle più complesse della provincia e le amministrative dello scorso anno non hanno fatto altro che fare a brandelli il corpo del partito con una diaspora di correnti a sostegno di ben tre candidati diversi: barbagalliani a sostegno di Nino Naso, sammartiniani a supporto di Distefano e berrettiani al fianco dell’uscente Mangano. “Com’è noto e come chiarito in precedenza, le ultime elezioni amministrative hanno segnato una situazione di profonda divisione del locale Circolo del PD ed in conseguenza di ciò, abbiamo ritenuto opportuno e necessario, in attesa dello svolgimento dei congressi e di un chiarimento circa la posizione del Partito Democratico sulle vicende locali, sospendere ogni titolarità de dirigenti locali a rappresentare ed esprimere valutazioni a nome del PD nel suo complesso”, spiega Napoli. “Per tali ragioni, il manifesto ed ogni altro tentativo di rappresentare l’opinione del Partito Democratico, in quanto tale, è assolutamente fuorviante ed inopportuno oltreché palesemente strumentale e non legittimamente fondato sulle deliberazioni di alcun organismo politico legittimato ad esprimerla”, prosegue il segretario che annuncia battaglia. “Nei prossimi giorni valuteremo quali azioni intraprendere per la tutela sul piano politico e su quello legale, dell’uso del simbolo e del nome del Partito Democratico a Paternò”, chiosa Napoli.
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26 Luglio 2018, 12:43