18 Dicembre 2012, 16:37
5 min di lettura
PALERMO – Il 18 dicembre si celebra l’adozione della convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Tale convenzione rappresenta il primo strumento di codificazione dei diritti umani dei migranti. Ha coordinato i lavori l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania. Atteso ma assente il sindaco Leoluca Orlando che, presente dalla notte scorsa in via Bagolino per il crollo della palazzina, ha disdetto gli appuntamenti mattutini per riposare. Ha dato forfait anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, occupato in una conferenza con i capigruppo.
L’assessore Catania ha aperto il dibattito all’insegna della riflessione collettiva: “Non vogliamo che questa sia una giornata commemorativa, ma che sia luogo di riflessione sull’immigrazione e sul ruolo svolto finora dalle istituzioni pubbliche. Quando si parla di immigrazione si tende a parlare di emergenza. E’ importante parlare invece di accoglienza di uomini e donne che fuggono dalla fame e dalla guerra e hanno il diritto di essere accolti in Italia”. L’assessore alla Partecipazione ha poi annunciato che è stato varato un regolamento, presentato in Consiglio comunale, per l’istituzione della Consulta delle Culture, il cui principio sarà, appunto, la valorizzazione delle diverse culture.
In rappresentanza del presidente del Consiglio comunale Totò Orlando, che ha presenziato pochi istanti prima di andar via per portare dei giocattoli dell’Unicef ai bambini dell’ospedale Cervello, Paolo Caracausi, presidente della Prima Commissione. Caracausi, nel suo breve intervento, ha portato la questione su un tema molto discusso negli ultimi tempi: “Un aspetto fondamentale sul tema dell’immigrazione riguarda il fatto che oggi non si parli più di clandestini, ma di migranti. E’ un importante passo avanti”.
Critico l’intervento di Agnese Ciulla, assessore alla Cittadinanza Sociale: “Fino a quando si continuerà a parlare di ‘giornata dei migranti’ la società continuerà a restare indietro perché non sarà raggiunto l’ideale del vivere comune. C’è ancora qualcuno che deve accogliere qualcun altro. L’auspicio è che nel tempo ci siano le condizioni per cui tutti possano vivere il diritto alla cittadinanza. L’amministrazione comunale sta provando a capire come creare le condizioni favorevoli per le donne e i bambini alla ricerca di una speranza e quali ruoli assumere in merito. E’ attivato da poche settimane un centro di accoglienza per i giovani stranieri, dai 18 ai 21 anni, non accompagnati e stiamo provando ad attivare un dormitorio per 25 migranti. Vogliamo dar vita ad interventi che guardino al futuro ma diano risposte nell’immediato”.
A presentare uno stralcio di un quarto d’ora del documentario “Destino Clandestino”, la regista Ilia Mazzone: “Da anni lavoro sul tema dell’immigrazione tentando di capire qual è l’idea che si ha dell’immigrazione, cercando di scoprire se esistono punti di similitudine con ‘altro’. E’ importante che i migranti rappresentino un volano per lo sviluppo e non qualcosa di cui avere paura”.
Dopo la visione del documentario, si sono avvicendati gli interventi di Paolo Cuttitta, docente di Sociologia Giuridica dell’Immigrazione, Nelli Scilabra, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, Nadine Abdia, mediatrice culturale e co-presidente dell’Anolf Cisl e Alberto Biondo dell’osservatorio contro le discriminazioni razziali.
“Sono contento che si voglia creare una consulta delle culture – ha detto Paolo Cuttitta – ma ho perplessità sul nome. Il plurale mi lascia perplesso perché potrebbe riecheggiare una sorta di nazionalismo che si trasforma in culturalismo”. In merito al ruolo svolto dall’isola di Lampedusa Cuttitta ha aggiunto: “Lampedusa rappresenta il palcoscenico della politica dell’immigrazione, ma l’auspicio è che in futuro si possa non più parlare di palcoscenico ma come luogo e isola”. Nelli Scilabra ha parlato del bisogno di attivare un processo di sviluppo e integrazione e del bisogno di agire immediatamente e con costanza per affrontare il “problema” immigrazione.
Con una bellissima citazione sul multiculturalismo si è aperto l’intervento di Nadine Abdia: “Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca. La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi. La tua auto è giapponese e il tuo caffè è brasiliano. Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano. La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana. Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine. Cittadino del mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero”.
L’assessore alla scuola Barbara Evola ha parlato, invece, dell’importanza del ruolo sociale e di integrazione culturale della scuola: “La cultura che dalla scuola si va a costruire è un esempio per le culture ‘altre’. E’ proprio dalle classi che ci si può aprire veramente agli altri, per liberarsi dagli stereotipi e definire una ‘cultura meticcia’”.
Dopo gli interventi degli avvocati Olga Marotti, Francesco Campagna e Daniele Papa, Nino Rocca del coordinamento anti-tratta “Favour e Loveth” ha parlato di un’iniziativa, dal nome “Io non sono merce”, sulla schiavizzazione delle donne nigeriane: “Questa è una realtà che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi. Oltre 1500 donne nigeriane sono costrette a vendere il loro corpo per riscattare la loro libertà. Libertà che otterranno solo dopo aver pagato dai 40mila ai 60mila euro alla mafia nigeriana. Chiediamo al Comune di attivare una campagna anti-tratta perché questo fenomeno non venga percepito come un fenomeno che offende il decoro pubblico, ma come violazione del diritto alla libertà”.
Il dibattito si è spostato poi sul problema dei senza tetto, costretti a vivere in una situazione di disagio e a dover pagare persino 80 centesimi per usufruire dei bagni pubblici della stazione. Silus, mediatore culturale, ha focalizzato l’attenzione sul peso che occorrerebbe dare all’infanzia, mentre, tra gli interventi conclusivi, quello della dottoressa Anna Maria Maggio si è concentrato sul percorso riabilitativo dei dipendenti dall’alcol e dalle droghe: “Chiedo all’amministrazione di intervenire per la creazione di un centro diurno per aiutare tutti coloro che hanno bisogno di essere reintegrati nella società”.
Pubblicato il
18 Dicembre 2012, 16:37