19 Settembre 2013, 19:19
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CATANIA – I grandi eventi di atletica leggere a Catania sono ormai un lontano ricordo. Era il 1997 quando lo stadio Cibali ospitò le gare delle Universiadi, qualche anno dopo, nel dicembre 2003, toccò ai mondiali militari. Un decennio, che ha segnato un lento ma inesorabile black out per la “regina” e per i suoi impianti.
A confermarlo attraverso la visita in città è stato il geometra Giuseppe Pignata, collaudatore nazionale degli impianti di atletica leggera per conto della Fidal, la federazione nazionale fondata nel 1898. Pignata, accompagnato da Davide Bandieramonte presidente del comitato provinciale etneo, affiancato dal vicepresidente Rando e dai consiglieri Enrico Pafumi e Giuseppe Sciuto oltre che dal geometra del Comune Filippo Saccà ha visionato direttamente lo stato di salute delle piste di Cibali e del campo scuola di atletica di Picanello. “Sono piste – ha affermato – che non sono in grado di ospitare manifestazioni, penso ci sia poco da capire in situazioni come queste – ha aggiunto – sono tappeti che vanno rifatti con il fondamentale supporto dell’amministrazione per quanto riguarda i costi”.
La visita di Pignata non è soltanto una semplice costatazione ma rientra in un discorso ben più ampio che coinvolge in prima linea il nuovo Sindaco Enzo Bianco. Ci sarebbe, infatti, la volontà da parte dell’amministrazione di rilanciare, con il supporto della Fidal, piste e impianti che risentono di una gestione che negli anni è stata carente oltre che ad interventi di manutenzione ormai risalenti ai primi anni 2000. I problemi in realtà sono diversi, si passa dall’usura del tappeto del campo scuola alle modifiche dello Stadio Cibali dopo la morte dell’ispettore Filippo Raciti. Adeguamenti alle norme di sicurezza per gli stadi che hanno comportato modifiche drastiche come l’eliminazione delle partenze dei 100mt sotto le due curve dell’impianto che ospita il Calcio Catania.
Gli interventi, al momento, escluderebbero a priori uno smantellamento totale a causa dei costi eccessivi ma uno studio di soluzioni alternative con metodi nuovi come il cosiddetto “sandwich” già utilizzato negli impianti del Cus Napoli e della Farnesina. Granuli di copertoni e resine particolari in poliuretano che garantirebbero la giusta elasticità per i nuovi tappeti che andrebbero sostanzialmente “poggiati” su quelli già esistenti. I lavori, che potrebbero durare dai 30 ai 40 giorni prevedono anche dei test per la valutazione dei rilasci e del ritorno di energia in vista dello step finale dell’omologazione ufficiale nel rispetto dei parametri IAAF, la federazione internazionale, che viene effettuata dal Politecnico di Milano. Consegnata la relazione di Pignata, espressamente richiesta da Palazzo degli Elefanti, Fidal e Comune di Catania ritorneranno a sedersi attorno a un tavolo per decidere le mosse successive.
“Questo sopraluogo – ha affermato Davide Bandieramonte, Presidente della Fidal Catania – è positivo e propositivo perché da un segnale, cioè quello della possibilità di riqualificazione degli impianti. Adesso ci auguriamo che dalla relazione possa partire un’analisi con la fondamentale sinergia del Comune su come gestire e sistemare le piste di atletica leggera”.
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19 Settembre 2013, 19:19