31 Luglio 2013, 14:41
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PALERMO – Risorse europee per rimpinguare i fondi di garanzia per le imprese. È l’appello lanciato da Assoconfidi Sicilia, associazione che riunisce 24 dei 28 confidi operanti nell’Isola, nel corso di un convegno che si è tenuto stamattina alla Camera di commercio di Palermo.
Riforma e patrimonializzazione sono le parole chiave secondo Mario Filippello, presidente di Assoconfidi Sicilia, che chiede anche alla Regione di “sbloccare i 10 miliardi euro previsti dalla finanziaria 2011 e che l’Irfis avrebbe dovuto destinare al sostegno del credito alle imprese, come quota di partecipazione ai Confidi siciliani”. Questi fondi, però, non sono mai stati erogati. “Al momento – ha affermato Filippello – i confidi siciliani si reggono esclusivamente sui versamenti delle imprese. Si tratta di un caso isolato in Italia. Basti che pensare che in due anni la Puglia che ha erogato 100 milioni di euro provenienti dai fondi europei direttamente al sistema dei Confidi e altri 40 milioni di euro li ha messi a disposizione di co-garanzia a cui si appoggiano i consorzi pugliesi”. E, visto che al momento la Sicilia ha utilizzato soltanto il 18 per cento della programmazione 2007-2013, per Filippello il passo da compiere è facile: “Perché non destinare una parte di questi fondi ai confidi che rappresentano uno strumento indispensabile per l’accesso al credito nel rapporto tra banche e imprese?”.
D’altronde gli ultimi dati di Bankitalia non sono incoraggianti: nell’isola i prestiti alle piccole imprese sono calati del 2 per cento passando da 7,5 miliardi erogati del 2011 a 7,1 miliardi di euro del 2012. “Anche i confidi – ha osservato ancora il presidente dell’associazione – hanno sofferto ma, nonostante un lieve calo, nel 2012 hanno fornito garanzie per oltre 2,5 miliardi di euro alle imprese siciliane. Ecco perché è necessario che la Regione intervenga con una riforma del sistema confidi che tenga conto anche dei cambiamenti del mercato del credito”.
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31 Luglio 2013, 14:41