Cinquestelle all’attacco | Lista di impresentabili

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04 Febbraio 2018, 17:27

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ROMA – Luigi Di Maio posta sul blog delle Stelle l’elenco di candidati ‘impresentabili’ del Pd e del centrodestra: la lista va da “Luca Lotti indagato nel caso Consip” a Umberto Bossi e Roberto Formigoni, passando per Luigi Cesaro, detto “Giggino a’ purpetta” e “Franco Alfieri, il ‘signore delle fritture’ elogiato dal governatore campano perché sa fare le clientele come Cristo comanda”. Il “centrosinistra ha rinnegato la lezione di Berlinguer sulla questione morale”, scrive Di Maio.

“Tutti i giornali italiani per giorni hanno sbattuto in prima pagina tutta la vita di Emanuele Dessì, cittadino incensurato candidato al Senato con il MoVimento 5 Stelle” e che ha accettato – ricorda Di Maio – di rinunciare al seggio, mentre sul capolista Giggino ‘a purpetta, esponente del centrodestra, hanno “osservato un omertoso silenzio, un insulto ai lettori”. Il candidato premier M5S se la prende poi con il segretario del Pd che “ieri ha diffamato pubblicamente il MoVimento 5 Stelle dicendo che noi abbiamo impresentabili. Gli impresentabili e riciclati li ha messi lui nelle liste con un atto d’imperio fregandosene degli iscritti e della democrazia interna del suo partito”. Insomma, dice ancora Di Maio: “Basta impresentabili in Parlamento. Di seguito trovate i nomi degli impresentabili dei partiti. Devono sparire dalle liste. Ora!”. Per il centrosinistra, in cima alla lista Di Maio mette Luciano D’Alfonso, “governatore della Regione Abruzzo, indagato a Pescara e a L’Aquila, per una inchiesta su appalti regionali e sul recupero del complesso che ha ospitato il mercato ortofrutticolo pescarese”; secondo in classifica “Vito Vattuone che ha dal 29 gennaio scorso – si legge sempre sul blog – una richiesta di rinvio a giudizio, capolista del Pd nel collegio plurinominale per il Senato in Liguria, uno dei tanti politici candidati e coinvolti nelle vicende sui rimborsi regionali”. Di Maio dà poi una “menzione speciale” alla ‘sua’ Campania: qui c’è “De Luca junior, candidato ovviamente a Salerno, nel “feudo” del padre. È imputato di bancarotta fraudolenta per il crac della società immobiliare “Ifil”. Nelle fila del centrodestra, invece, oltre a Luigi Cesaro, c’è “Antonio Angelucci, premiato per la sua assidua presenza in Parlamento (99.59% di assenze) e per i risultati – scrive il leader M5S – sul fronte giudiziario con una condanna in primo grado a un anno e 4 mesi per falso e tentata truffa per i contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani ‘Libero’ e ‘il Riformista’; oltre un indagine in corso in merito a un’inchiesta sugli appalti nella sanità della procura di Roma. Per lui il posto di capolista alla Camera nel Lazio”. E poi Ugo Cappellacci e Michele Iorio, ma anche Umberto Bossi “condannato a 2 anni e 3 mesi per aver usato i soldi del partito, quindi “provenienti dalle casse dello Stato” a fini privati” e Formigoni “condannato per corruzione a sei anni e imputato in altri processi: è candidato al Senato come capolista nella formazione del centrodestra ‘Noi con l’Italia’ in Lombardia”.

*Aggiornamento ore 19
“Di Maio dice: anche il centrosinistra è pieno di impresentabili. E fa l’elenco di qualche nostro candidato che ha ricevuto avvisi di garanzia. Noi di solito facciamo finta di niente e non replichiamo a queste bassezze. Oggi non più. Caro Di Maio, quello che ancora non hai capito è che un avviso di garanzia non è una condanna. Non si diventa “impresentabili” per un avviso di garanzia o per essere indagati. Perché altrimenti per voi sarebbe un dramma”. Così Matteo Renzi replica su fb all’elenco di Di Maio. “Perché tu, caro Di Maio – incalza Renzi – sei stato indagato. Perché il sindaco di Torino Chiara Appendino è indagata per omicidio colposo e falso. Perché il sindaco di Livorno Filippo Nogarin è indagato per omicidio colposo. Perché il sindaco di Roma Virginia Raggi non è solo indagata, ma direttamente a processo per falso. E perché da Bagheria alla Sardegna sono numerosi i sindaci a cinque stelle indagati”. “Attenzione: qui – sottolinea il leader Pd – c’è la differenza di stile tra noi e loro. Per noi non sono impresentabili, noi non li giudichiamo colpevoli. Anzi: ci auguriamo che siano innocenti. Non speriamo nella loro condanna, ma facciamo il tifo per la loro innocenza, perché noi non siamo come Di Maio, che è garantista il lunedì con i suoi amici e giustizialista con gli avversari il martedì”. “Impresentabile, però – conclude Renzi – rimane Dessì, per le sue amicizie. Anche se non ha avvisi di garanzia. Talmente impresentabile che se ne vergognano anche i Cinque Stelle. Ok, è chiaro: Dessì vi mette in imbarazzo. E siamo pronti a non parlarne se questo vi fa stare più tranquilli”.

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04 Febbraio 2018, 17:27

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