23 Febbraio 2015, 17:02
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CATANIA. Grande partecipazione di imprenditori agricoli alla manifestazione di protesta anti IMU agricola indetta dal coordinamento catanese di Agrinsieme, che rappresenta le aziende e le cooperative aderenti a CIA, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative (Agci Agrital, Fedagri Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).
Gli agricoltori, almeno un migliaio, sono arrivati in città da ogni parte della provincia per rappresentare il disagio di un comparto che si trova a dover fronteggiare una vera e propria patrimoniale. “Chiediamo la cancellazione di una tassa iniqua e che non siamo in grado di pagare, le nostre aziende sopportano un carico fiscale e burocratico insostenibile – ha affermato Giosuè Catania, vicepresidente di Cia Catania e componente del coordinamento Agrinsieme – l’Imu sarebbe una stangata insopportabile per l’agricoltura già penalizzata dai costi crescenti, dall’aggravio dei trasporti, dall’importazione sleale dei prodotti dall’estero, dalle accise sul carburante agricolo e dalla riduzione delle assegnazioni, dalla minore produzione nel settore Agrumicolo già afflitta dalle fitopatie ( tristeza ), nel settore Olivicolo e Vitivinicolo, dalle continue avversità atmosferiche degli ultimi tre anni, dalla situazione pesante che vivono le aziende zootecniche, dalle carenze infrastrutturali e alla contrazione del credito”.
A metà mattinata una delegazione di Agrinsieme Catania e di sindaci dei paesi della provincia è stata accolta in Prefettura per spiegare i motivi della mobilitazione. In particolare i vertici delle organizzazioni agricole e delle cooperative hanno contestato l’imposizione dell’Imu per i terreni, definendola un’imposta insostenibile per il settore agricolo.
“Chiediamo la cancellazione dell’IMU sui terreni e la revisione dei criteri di definizione delle imposte in agricoltura”, si legge nel documento che i rappresentanti del coordinamento catanese ha sottoposto all’attenzione del prefetto di Catania Maria Guia Federico. “La revisione degli estimi catastali aumentati a dismisura e non rispondenti ai valori reali degli immobili, la ridefinizione delle rendite è indispensabile perché non si può chiedere agli agricoltori di versare allo Stato una tassa che, nella migliore delle ipotesi, equivale al reddito prodotto.”, hanno spiegato i rappresentanti di Agrinsieme Catania.
Il prefetto ha ascoltato le richieste della delegazione e ha garantito che si farà interprete presso gli organi superiori delle istanze del mondo agricolo catanese. Alla riunione in prefettura ha partecipato anche una folta delegazione di deputati di tutti gli schieramenti politici.
“Noi vogliamo essere ascoltati- ha dichiarato, dopo la riunione con il prefetto, il presidente di Confagricoltura Catania e coordinatore provinciale di Agrinsieme Giovanni Selvaggi, che ha guidato la delegazione composta da Giuseppe Di Silvestro (CIA) Giuseppe Giansiracusa (Legacoop) e Luciano Ventura (Confcooperative) – quella di oggi è solo la prima manifestazione, se non dovessimo ottenere risposte ne organizzeremo delle altre. Non ci fermeremo se non a risultato raggiunto”.
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23 Febbraio 2015, 17:02