In buone mani: così | nel suo editoriale

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31 Dicembre 2014, 07:30

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La foto è di qualche mese fa. Non pensavo potesse diventare l’istantanea forse più importante della mia vita professionale. L’allievo (io, a scanso di equivoci) e il mio “maestro” Giuseppe Sottile. E’ inutile tediare i lettori sul perché devo tutto a questa persona che mi ha fatto scoprire la passione per la scrittura fatta fatica, che mi ha plasmato come cronista parlamentare nonostante sapessi a stento la differenza fra Palazzo d’Orleans e quello dei Normanni, che ha continuato a seguirmi e sostenermi quando le strade si sono separate: lui in giro per l’Italia a raccogliere direzioni e prestigiosi incarichi sino al mitico approdo al Foglio di Giuliano Ferrara; noi a crearci il “fortino” di un piccolo e combattivo gruppo editoriale che partendo dai mensili I Love Sicilia e S è approdato alla nascita di Live Sicilia, il quotidiano d’informazione oggi più seguito nell’Isola.

Da qualche mese il mio impegno su Live, a causa di gravi motivi di salute, mi ha portato a girare più corsie d’ospedale che la redazione. La mia “squadra”, l’orgoglio di cui vado più fiero, non ha ceduto di un millimetro: dubito – e devo dire di esserne anche un po’ preoccupato – che qualche lettore si sia accorto della mia prolungata assenza. Ma il mio status di direttore “azzoppato” l’ho colto in pieno. E mi è tornata in mente quella foto di qualche mese fa. L’allievo che chiede aiuto al maestro: “Ma che ne pensi se te ne vieni per un po’ di tempo a fare il supplente a Palermo?”. “E che problema c’è?”. Già, che problema c’è? Quel sorriso della foto, quelle mani che s’incrociano, sono diventate il regalo più bello che Peppino, il mio “direttore”, potesse farmi. Diventano l’ideale passaggio di testimone, di cui in questo momento ho necessità, per concentrami sulla mia malattia e lasciare la redazione nelle migliori mani possibili.

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Da oggi sarà Giuseppe Sottile a firmare Live Sicilia, a coordinare una redazione meravigliosa fucina di idee e iniziative, a dare pennellate di genio con la sua scrittura, chiedendo contributi nazionali che solo il suo carisma e la sua autorevolezza possono assicurare. Io sarò con lui, con i miei ragazzi, con voi. Più sereno. Guardatela per l’ultima volta questa foto: “Francù, non ti preoccupare – sembra raccontare la sua espressione – ci sono io. Tu vedi di tornare presto”.

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31 Dicembre 2014, 07:30

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