In commissione asse Pd-Forza Italia |Addio ai ballottaggi nei Comuni - Live Sicilia

In commissione asse Pd-Forza Italia |Addio ai ballottaggi nei Comuni

Il più votato a primo turno diventerà sindaco. Ora serve il sì dell'Aula. Voci critiche nel Pd. Raciti: "Serve una soglia".

Legge elettorale
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PALERMO – Addio ballottaggi. La prima commissione dell’Ars ha votato poco fa la norma che abolisce il secondo turno per le elezioni dei sindaci dei grandi Comuni. Ha retto in commissione l’asse tra Pd e Forza Italia. Non sarebbe passata, invece, la proposta dei 5 Stelle di limitare l’elezione a primo turno solo al caso in cui il candidato abbia ottenuto almeno il 35 per cento. La norma non entusiasma tutti nel Pd. Non ha partecipato “per scelta politica” alla seduta della commissione il deputato Giovanni Panepinto, che parla di “deriva”: “A questo punto rischiamo di avere elezioni con una folla di candidati a sindaco che rischiano di essere eletti con un pugno di voti”.

Perplessità condivisa anche da un altro esponente della maggioranza, Giambattista Coltraro, che parla di “attentato alla democrazia”. Di diverso avviso Forza Italia: “L’eliminazione dei ballottaggi in Sicilia e’ atto di vera rivoluzione democratica e io non posso che esserne felice. Oggi ha vinto la politica e la politica ha fatto vincere la democrazia. I ballottaggi, mutati ormai gli scenari del Paese, creavano un vulnus di rappresentanza, per cui a vincere non era mai il progetto politico voluto dalla gente, ma il sindaco meno peggio, come ampiamente dimostrato dalle ultime amministrative. Per la prima volta si annullano i ballottaggi, ancora una volta la Sicilia è laboratorio di buona politica” così l’onorevole Gianfranco Micciche’, commissario di Forza Italia in Sicilia, commentando il voto odierno della prima commissione dell’Assemblea regionale siciliana. E Vincenzo Figuccia di Forza Italia auspica la fine dei ballottaggi anche nell’Italicum:  “Il ballottaggio è da abolire perché darebbe man forte solo all’antipolitica ed a coloro che non hanno alcuna preparazione per affrontare l’esperienza di governo”.

Per la capogruppo del Pd Alice Anselmo invece quello approvato oggi è “un punto di partenza”, così come il collega di Forza Italia Marco Falcone, che non esclude un Aula “ulteriori modifiche migliorative”. E il segretario del Pd Fausto Raciti è ancora più chiaro: “Soglia dei ballottaggi al 40%, doppia preferenza di genere, eliminazione del voto confermativo: la nostra proposta sulla riforma elettorale era e rimane questa. Se, su questa base, sarà possibile raggiungere un’intesa ampia che eviti scivoloni d’aula, il PD farà la propria parte fino in fondo. Viceversa, altre versioni della legge non troveranno il nostro sostegno”.

Dura la reazione del Movimento cinquestelle. “Il tentativo della casta partitica di non far vincere il M5S parte dalla Sicilia. Sarebbero stati meno sgradevoli se avessero vietato per legge al M5S di vincere. Ed è solo l’antipasto di quello che faranno con l’Italicum”. Lo scrive il deputato nazionale Danilo Toninelli sulla sua pagina facebook.

Passa in commissione anche la norma che permette il terzo mandato del primo cittadino. Resiste la doppia preferenza di genere e viene reintrodotto l’effetto trascinamento delle liste. Ora serve il sì dell’Aula (se ne parlerà probabilmente a settembre), che domani dovrà affrontare intanto la delicata prova della sanatoria della discordia, contenuta in un emendamento del deputato Girolamo Fazio. Già annunciato per le 16 un blitz di Legambiente.


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