26 Ottobre 2015, 19:35
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PALERMO – “Ci hanno comunicato che saremo tutti licenziati”. Doccia gelata stamattina per i 29 dipendenti del Cerisdi, l’ente di alta formazione finanziato (anche) con i soldi della Regione. Il consiglio di amministrazione, guidato dal presidente Salvatore Parlagreco, nominato dal governatore Crocetta, avrebbe deliberato la decisione di avviare le procedure di licenziamento collettivo.
Una decisione certamente comunicata ai lavoratori, che adesso si dicono molto preoccupati per il futuro. A dire il vero, i dipendenti lamentavano da tempo una situazione molto difficile. Non ricevevano lo stipendio, infatti, da sei mesi. “Oggi – raccontano alcuni di loro – il presidente Parlagreco ci ha comunicato che verrà avviato l’iter che porterà al licenziamento di tutti i lavoratori. Ci è stato anche spiegato che si cercherà un modo per riuscire, nei mesi che verranno, a recuperare alcuni di noi. Ma non ci è ancora stato detto come”.
Insomma, da adesso in poi, il Cerisdi sarà composto solo dal suo Consiglio di amministrazione. Un esito quantomeno paradossale, visto che lo stesso ente, allora guidato da Adelfio Elio Cardinale, era stato considerato da Crocetta una sorta di “carrozzone mangiasoldi”. Un ente da liquidare, o commissariare, stando alle dichiarazioni pubbliche del governatore. Che poi ha cambiato idea, provando a far risorgere il centro del Castello Utveggio, mettendolo nelle mani del nuovo presidente Salvatore Parlagreco. Con risultati evidentemente non molto felici. Almeno per i lavoratori che oggi hanno dovuto mandar giù il boccone amaro: “Sarete licenziati”.
Una scelta obbligata, sarebbe stata spiegata così, quella dell’ente. Che aveva già manifestato le proprie difficoltà: “Il Cerisdi – si leggeva ad esempio in una nota di poche settimane fa – non ha potuto procedere all’espletamento delle gara di evidenza pubblica per la concessione dei servizi (foresteria, ristorazione, caffè letterario, galleria d’arte, etc) perché non è pervenuto ad oggi il parere degli uffici preposti della Regione Siciliana. Si informa – proseguiva la nota – che il Centro di ricerche e studi direzionali di Palermo, con sede al Castello Utveggio, ha ricevuto le manifestazioni di interesse da parte di società ed imprese regionali e nazionali. I ritardi, inoltre, creano notevole disagio (e non solo al Cerisdi), in considerazione delle difficoltà economiche che il Centro stesso sta vivendo”. Difficoltà che avevano portato anche, poco più di un mese fa, all’organizzazione si un sit in dei lavoratori negli spazi di fronte a Palazzo d’Orleans.
“Il Cda del Cerisdi insediato nel mese di giugno del 2014 – però spiegava una nota dei vertici del Centro – ha dovuto fronteggiare una pregressa pesante situazione debitoria, disponendo di un budget assai lontano dai bisogni do gestione corrente (manutenzione struttura, retribuzione del personale dipendente) e quindi del tutto incapace, di conseguenza, di sanare le criticità di bilancio”. L’ultimo bilancio approvato dal cda del Cerisdi alla fine del 2014, riportava una perdita di esercizio pari a quasi mezzo milione di euro. La disponibilità liquida del Cerisdi è scesa da 402 a 151 mila euro.
“Il Cda in carica – si leggeva sempre in una nota degli amministratori dell’ente – non ha impegnato finora le risorse previste per i propri amministratori, e non ha potuto retribuire con puntualità i propri dipendenti. Gli organi di controllo del Cerisdi a causa della grave criticità di bilancio, hanno invitato il Cda a assumere provvedimenti conseguenti e fra questi anche la liquidazione del Centro. Un’azione quest’ultima che porterebbe alla chiusura dell’ultimo importante centro di ricerca e formazione attivo oggi nell’Isola (dopo la chiusura dell’ISIDA), e del Castello Utveggio, complesso monumentale e paesaggistico unico al mondo”. Una soluzione che era stata auspicata dallo stesso Crocetta, un anno e mezzo fa. Al momento, però, la brutta notizia riguarda solo i lavoratori: “Sarete licenziati”.
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26 Ottobre 2015, 19:35