In giunta lo scoglio assestamento |Il timing per bilancio e manovra

di

02 Ottobre 2018, 11:51

2 min di lettura

PALERMO – Arriveranno domani in giunta assestamento e rendiconto consolidato. Si tratta del primo grosso scoglio da superare in vista dell’apertura della nuova sessione di bilancio. Il governo non vorrebbe ricorrere all’esercizio provvisorio e l’assessore all’Economia Gaetano Armao punta a far approvare in giunta i documenti contabili – bilancio, finanziaria e collegato – entro la fine del mese. Ma prima, bisogna passare dall’assestamento e dal rendiconto. E non è un passaggio indolore, alla luce della parifica della Corte dei Conti che ha chiesto alla Regione un carico pesante, il ripianamento del maggiore disavanzo maturato con i governi precedenti. La speranza della Regione – che ha impugnato la decisione dei giudici contabili – è che la cifra, ballano circa 500 milioni, si possa spalmare in un lungo periodo. Intanto, però, c’è da produrre un assestamento di tagli, per potere passare alla nuova sessione di bilancio. Il ritardo nella presentazione di assestamento e rendiconto è stato contestato al governo nei giorni scorsi dal gruppo del Pd. “C’è un onere di 883 milioni da spalmare in tre anni e non in trenta come si sarebbe potuto fare. Purtroppo si paga il prezzo di scelte poco oculate del passato”, ha detto stamattina Armao ai giornalisti a Villa Malfitano. La cifra, grazie ad alcune compensazioni, scende a circa 550 milioni.

La giunta affronterà il ddl domani. Ieri sera a Catania una riunione per decidere la ripartizione degli spazi finanziari con gli enti locali per circa 35 milioni (la Regione cede spazi finanziari ai Comuni per consentire investimenti che rispettino il patto di stabilità) e la decisione, caldeggiata anche dall’Anci, di impugnare il Milleproroghe nella parte che riguarda lo scippo dei soldi del bando periferie.

Articoli Correlati

Il timing potrebbe essere il seguente: a ottobre l’Ars può lavorare su assestamento, rendiconto e Def (presentato a luglio); entro fine mese la giunta approva bilancio, legge di stabilità e disegno di legge collegato; tra novembre e dicembre l’Assemblea esamina e vota i documenti contabili. Restano però le tante incognite. A partire dai tagli necessari per l’assestamento, proseguendo con il destino delle Province. Entro il mese gli enti di area vasta devono presentare i bilanci, servirebbero tra due e trecento milioni, ma la Regione non ha questi soldi, che ha ribadito più volte la giunta, sono il frutto delle imposizioni dello Stato che ha spremuto gli enti chiedendo un pesante contributo di finanza pubblica.  “Siamo a oltre un miliardo e mezzo di risorse sottratte ai siciliani, tra quelli che paga la Regione e quelli imposti alle Province”, ha ricordato oggi Armao. Su questo la Regione ha già impugnato il bilancio dello Stato (del governo Gentiloni) e ha chiesto al nuovo governo di sospendere il prelievo per quest’anno. Intanto, il rischio di default per gli enti è ormai dietro l’angolo.

Pubblicato il

02 Ottobre 2018, 11:51

Condividi sui social