“In Guatemala c’è più speranza ” | Ingroia racconta il suo viaggio

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13 Novembre 2012, 15:35

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Antonio Ingroia

GUATEMALAIl primo giorno di un nuovo lavoro in Guatemala: Antonio Ingroia ha scritto una prima densa testimonianza di questa nuova esperienza professionale per il Fatto Quotidiano, senza dimenticare però il lavoro svolto in Sicilia come ex procuratore aggiunto di Palermo.

Ingroia ha accettato l’incarico delle Nazioni Unite come capo dell’Unità di Investigazione della Commissione contro l’impunità in Guatemala (la Cicig), che da anni coopera con le istituzione guatemalteche per contrastare la criminalità. Ed è proprio la cooperazione ad avere un ruolo fondamentale, secondo Ingroia, nel processo di creazione di un futuro migliore per il paese. Ma quest’occasione unica ha colpito il magistrato italiano in più di un modo: “Mi chiedo se non ci sia più speranza qui in Guatemala che in Italia di liberarsi di certi fenomeni criminali”.

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E l’Italia è sempre nei pensieri di Ingroia: il suo lavoro sulla trattativa Stato-mafia in Guatemala è molto apprezzato, soprattutto perché il fenomeno della criminalità organizzata viene studiato a fondo sebbene si tratti di un paese con un elevatissimo tasso di corruzione politica, uscito da una difficile guerra civile e con enormi problemi economici.

In quella che è la prima pagina di un diario di lavoro, ma anche di viaggio, Ingroia ha svelato tutto il suo entusiasmo per una nuova esperienza per lui stimolante, proprio perché si tratta di una realtà persino più complessa di quella siciliana che il magistrato ha lasciato, dopo vent’anni di lavoro alla Procura di Palermo, con un pizzico di nostalgia ma “nessun rimpianto”.

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13 Novembre 2012, 15:35

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