06 Novembre 2021, 18:52
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Israele è stato il primo Paese a procedere con una massiccia vaccinazione della popolazione e il primo a comprendere che è necessaria una terza dose di vaccino.
“Nell’ultimo anno siamo stati molto vicini al governo italiano e anche a varie Regioni, ci siamo confrontati sul covid in generale e sulla campagna di vaccinazione in particolare – a dirlo è a ilGiornale.it è Arnon Shahar, capo della task force anti Covid del Maccabi Healthcare Services -. Questa bilateralità ci porta a condividere il know how perché quello che succede da noi non è diverso da quello che succede in Italia”.
“Il richiamo della vaccinazione anti covid diventerà un appuntamento fisso, come il vaccino antinfluenzale. Spetta a noi, medici e scienziati, capire quanto durerà il terzo booster – continua Arnon Shahar -. Bisogna capire quanto durerà la risposta anticorpale, sei mesi, nove mesi, un anno? Speriamo anche di più. Valuteremo in futuro come abbiamo fatto ora. Occorre aspettare, avere un po’ di pazienza, non tirare a indovinare”.
“Negli ultimi mesi abbiamo vaccinato circa un centinaio di ragazzi con età inferiore ai 12 anni gravemente malati, con cardiopatie, problemi polmonari e altre malattie croniche – continua Arnon Shahar -. Il profilo di sicurezza è stato buonissimo, effetti collaterali non dissimili da quelli degli adulti, nessuna miocardite e nessuno di loro si è ammalato di covid nonostante abbiamo avuto la quarta ondata. Avremmo voluto avere 5 anni per studiare tutto ma a volte, in questo ultimo anno e mezzo, abbiamo preso decisioni in condizioni di incertezze perché è più importante proteggere i nostri ragazzi che aspettare. L’abbiamo fatto anche con gli adulti e con i ragazzi di 12-15 anni. Abbiamo confermato sul campo i dati che Pfizer ci aveva fornito”.
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06 Novembre 2021, 18:52