06 Settembre 2010, 08:47
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di C. NERA Hanno ammazzato Silvio Pellicanò come un boss. Ed era un uomo tranquillo, secondo i vicini e coloro che lo hanno conosciuto. Qualche minuto prima delle otto e mezza di sera di ieri, via Cimabue 41 a Palermo, zona Uditore. Pellicanò rincasa con la moglie e con la figlia, una delle quattro. Le due donne salgono nel loro appartamento, lui posteggia. Qualcuno lo attende nel buio e gli spara tre colpi, centrandolo una volta. L’uomo cade a terra. Ha appena il tempo di chiedere aiuto: “Elena, Elena!”. I vicini sentono gli spari e chiamano la polizia. La moglie prende il telefonino. Urla: “Hanno sparato a papà, non è uno scherzo”. E’ in stato di choc.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo ha lasciato la moglie e la figlia sul portone, ha posteggiato la macchina e ha fatto per rincasare da un portoncino secondario. Non c’è mai riuscito. Tre colpi, uno lo ha freddato. Perché? Gli inquirenti hanno seguito la pista della rapina che si è raffreddata. E’ stata un’esecuzione. Pellicanò aveva una fedina penale immacolata. Nel frattempo, sono cominciati gli interrogatori a tappeto a parenti e amici per cercare un movente del delitto. Perché un uomo tranquillo è stato ucciso come un boss?
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06 Settembre 2010, 08:47