25 Luglio 2013, 14:01
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CATANIA – Tra i più suggestivi siti di interesse storico-culturale della Sicilia orientale vi è, certamente, il Castello di Calatabiano, per lungo tempo sottoposto ad un’importante opera di restauro ed innovazione tecnologica che ha dato luce ad un sito archeologico-monumentale di eccezionale importanza. Si tratta degli avanzi di un impianto greco-romano, un kastron bizantino col suo mastio. L’accesso, attraverso un ascensore a vetri, immette gradualmente il visitatore in un ambiente en plein air da cui godere una vista mozzafiato, di valenza paesaggistica e storica, al tempo stesso: l’intera valle fluviale dell’Alcantara e la costa che lambisce Taormina rappresentano uno spettacolo che non ha ancora ricevuto la giusta gratificazione, nonostante i 45 mila utenti per anno.
La sala de Cruyllas, appartenuta alla omonima famiglia gotico-catalana, la cappella, il mastio, delimitato da due torri poste a difesa della porta sono alcuni degli ambienti resi fruibili. Da domenica scorsa, le sale interne del castello ospitano l’istallazione contemporaneo-figurativa “Codice temporale”: 112 tele frutto delle suggestioni vissute da Porzionato in occasione della visita fatta anni addietro. “Un luogo millenario – ricorda – che mi colpì particolarmente, tanto da volerlo “vestire” con una mostra il cui tema è il <tempo> inteso cronologicamente e percepito dall’uomo attraverso il suo scorrere fisico, lo scorrere del tempo sull’uomo. La vista del Castello di Calatabiano – continua Porzionato – in occasione della prima venuta in Sicilia, ha provocato in me una grande emozione. Ho subìto il fascino di un luogo intriso di storia, depositario di una tradizione millenaria e testimone delle civiltà del Mediterraneo. Da lì, ho iniziato a studiare il modo in cui avrei potuto, attraverso gli strumenti che a me propri, contribuire ad esaltare tanta magnificenza”. E la risposta è stata “Codice Temporale”, un’istallazione pittorica creata appositamente per il Castello di Calatabiano e su di esso incentrata.
Si tratta, infatti, di ritratti dedicati ad ogni anno di una ideale vita: una galleria sterminata di “specchi di Chronos” che ritraggono una normale quotidianità. Ogni tela è una sorta di ideale specchio dal quale osservare come il tempo scorre sul volto e percorre l’anima di ognuno di noi. Lo specchio, quindi, inteso quale strumento per cogliere, in maniera vivida, profonda e psicologicamente sottile, stati d’animo quale l’inquietudine o la serenità fuggente. L’obiettivo è quello di creare una filo conduttore tra il passato ed il presente nello sforzo tutto proteso a valorizzare il bello di ieri in continuità con quello contemporaneo. “Codice Temporale è l’espressione di un dialogo con la storia dell’arte – dichiara Giuseppina Napoli – e Silvio Porzionato è il perfetto interprete di questa sintesi”.
L’autore nasce nel 1971 nei pressi di Torino. Pittore figurativo, predilige la pittura ad olio ed acrilico su tele di grandi dimensioni nei toni del bianco e nero, cromatismo che gli permette di esprimere le sue personali riflessioni sull’uomo e sul fluire del tempo. Alberto Agazzani, curatore del MacS lo ha definito un “ritrattista infallibile e come tale fine psicologo impegnato a lanciare una nuova, inedita sfida a Chronos”.Partendo dall’idea che tempo ed arte siano due costrutti umani legati tra loro, Agazzani ha spiegato come i nostri antenati inventarono <l’arte>, per trasferire nel tempo immagini e pensieri che compongono la memoria e che, in tal modo, resistono alla insaziabilità di Chronos, il dio del tempo.
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25 Luglio 2013, 14:01