17 Giugno 2013, 06:15
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PALERMO – Numeri in crescita e dati allarmanti per l’abusivismo edilizio a Palermo e provincia. Ad aprire uno squarcio su di un fenomeno significativo è il Rapporto sull’abusivismo 2012, stilato dall’assessorato regionale al Territorio. La provincia palermitana è la seconda per abusi scoperti nel 2012, così come lo era nel 2011. Sono in tutto 1.233 quelli scovati dalle autorità competenti. Al primo posto invece si piazza Catania con 1.687 abusi edilizi.
Avvicinando la lente di ingrandimento su Palermo e provincia si scopre che la capitale degli abusi è Bagheria, dove nel corso del 2012 sono stati trovati ottanta edifici costruiti senza le autorizzazioni perché ricadenti su zone in cui vige il vincolo sismico o idrogeologico. Più abusi sono stati trovati soltanto in tre realtà siciliane: Agrigento, Castellammare del Golfo e Lipari.
A Bagheria la media di ogni abuso tocca quota 120 metri cubici, quanto un comodo quadrivani più o meno. Segue a ruota Carini, dove gli abusi accertati sono 76 ma per una cubatura media molto più alta: oltre 270 metri cubici. Tocca poi alla cittadina normanna di Cefalù: nella centro tirrenico molto frequentato dai turisti sono stati trovati 42 abusi edilizi, ciascuno con una grandezza media pari a 58 metri cubici. Tocca quindi a Partinico dove la dimensione degli edifici è fra le più alte. La cubatura media delle 21 strutture abusive scovate dalle autorità è di 450 metri cubici.
La città di Palermo si piazza addirittura al quinto posto, con i suoi ‘soli’ 21 abusi edilizi da 1.090 metri cubici complessivi. Spostandosi poi sulla costa occidentale anche a Cinisi è alto il numero di abusi che sono stati messi a nudo dalle autorità: 20 per 4.500 metri cubici totali, pari a 200 metri cubici di media. Segue il terzo centro della provincia, vale a dire Monreale. Nella cittadina a pochi chilometri da Palermo sono stati accertati 19 abusi edilizi per un totale di 1789 metri cubici. Anche a Trabia e Corleone il numero è abbastanza alto, si tratta di quindici abusi in entrambi i centri del palermitano. Fra i piccoli Comuni si piazzano in alto in classifica Lascari (13), Ficarazzi (13), Ciminna (11), Caccamo (11) e Altavilla Milicia (10). Mentre Termini Imerese si piazza a metà strada con i suoi 12 abusi accertati per un totale di 1.833 metri cubici. La media più alta invece è quella del piccolo Comune di Prizzi dove è stato accertato un solo abuso da oltre 3.400 metri cubici.
Sono significativi i dati anche di centri più piccoli dove gli abusi sono pochi ma di grandi dimensioni: ad Altofonte i 938 metri cubici accertati riguardano due edifici, a Misilmeri sono otto gli immobili abusivi per un totale di tremila metri cubici, a Isnello quattro con una media di oltre 500 metri cubici per ciascuno.
C’è poi il capitolo sanatorie e demolizioni. Anche se a fornire i dati sulle richieste di sanatoria sono stati poco più della metà dei Comuni (43 su 82) i numeri sono decisamente alti. Nel 2012 sono giunte agli uffici competenti circa 60mila richieste di sanatoria. Oltre la metà sono state definite, altre sono in attesa di documentazione integrativa e solo il 6% (circa 3mila pratica) sono ancora da esaminare. Costoso e lungo invece è l’iter per le demolizioni. Per meno della metà degli abusi accertati in provincia nel 2012 è giunta un’ordinanza di demolizione, nel dettaglio sono state in tutto 205 le ordinanze. Eppure le demolizioni vere e proprie sono appena 8, ovvero il 4 per cento del totale, mentre gli edifici entrati in possesso dell’Amministrazione – e che dunque sono prossimi alla demolizione – sono soltanto tre.
Per mettere maggiore pressione alle amministrazioni locali, cui spetta un ruolo fondamentale, dall’assessorato è già partita una circolare, firmata dal dirigente generale Gaetano Gullo. Una vera e propria diffida a tutti i comuni siciliani affinché entro quattro mesi provvedano “agli atti deliberativi alle procedure di esecuzione delle demolizioni, di acquisizione al patrimonio comunale e di concessione del diritto di abitazione”. In caso contrario, oltre alla denuncia all’Autorità giudiziaria potrebbe anche scattare il commissariamento.
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17 Giugno 2013, 06:15