07 Febbraio 2017, 15:12
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PALERMO – Se ne andava in giro con lo scooter con una bomba nascosta tra le gambe. Il giudice per l’udienza preliminari Nicola Aiello ha condannato Raffale Lo Nardo a quattro anni di carcere. È caduta l’ipotesi della ricettazione. “L’ho trovata per strada in via Messina Marine”, disse l’imputato ai poliziotti che lo fermarono in via Archimede. Lo pedinavano da ore, allertati da una fonte confidenziale. L’uomo nascondeva la bomba a mano, di quelle in dotazione all’esercito, tra le gambe Era dentro una scatola di metallo, protetta dalla segatura. L’episodio fece scattare il livello di allerta in Procura.
Agli agenti Lo Nardo aggiunse di avere tentato invano di venderla e poi voleva disfarsene. Solo che, per sbarazzarsi dell’ordigno, aveva deciso di gettarla in un cassonetto della centrale via Libertà.
L’ordigno era perfettamente funzionante e conteneva, oltre a 30 grammi di tritolo, delle schegge di metallo. La condanna è stata dura, nonostante lo sconto di un terzo previsto per chi sceglie l’abbreviato, per via dei precedenti per droga dell’imputato. Fu coinvolto in un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alo spaccio di stupefacenti. Era la stessa inchiesta che vide coinvolto Davide Romano, il picciotto di Borgo Vecchio che nel 2011 venne prima torturato, poi ucciso e infine abbandonato dentro il bagagliaio di una Fiat Uno nella zona di corso Calatafimi.
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07 Febbraio 2017, 15:12