16 Novembre 2009, 17:06
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Un provvedimento “disarmante e avvilente”. Il testo della legge finanziaria, passato la settimana scorsa in Senato, ha accolto un emendamento che consente la vendita dei beni confiscati alla mafia. Umberto Di Maggio (nella foto), coordinatore regionale di “Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie”, ha definito il provvedimento come un duro colpo per l’associazione che da anni lavora e lotta sui terreni confiscati. “L’emendamento snatura la legge 109 del ’95 – dice Di Maggio – che abbiamo ottenuto con una raccolta di firme iniziata a Corleone e terminata nel Nord Italia”. Lui, con gli altri aderenti alle cooperative, assiste a una situazione “schizofrenica” dove “da una parte le forze dell’ordine combattono la criminalità effettuando arresti eclatanti e infliggendo colpi alle cosche e, dall’altra la politica che sembra non sapere che pesci prendere, perché, decidere di cambiare una legge che è di contrastato alle mafie, non fa altro che dare una mano alle cosche”.
“Anche perché – continua Di Maggio – logicamente chi può permettersi di comprare questi beni sono gli stessi mafiosi che avrebbero così anche un sistema per riciclare soldi”. L’esempio che porta è quello del Verbum Caudo, un terreno a Polizzi Generosa, nelle Madonie, su cui da da anni si sente la pressione della famiglia di Michele Greco che vorrebbe riacquistarne la proprietà.
“Molti dei beni sequestrati – sottolinea Di Maggio – hanno ipoteche con le banche, e chi può comprare un bene con un’ipoteca se non la mafia?“. L’associazione Libera spera che l’emendamento decada anche perché darebbe allo Stato un guadagno molto basso e ridarebbe potere alle cosche. L’associazione di Don Ciotti, invece, vorrebbe un potenziamento della legge 109 e un aiuto dallo Stato per estinguere i debiti con le banche. Una serie di provvedimenti che permetterebbe alla Sicilia di guardare al futuro.
La situazione, comunque – assicura Di Maggio – sarà presa di petto dall’associazione. “Siamo infastiditi, scoraggiati, ma fiduciosi e ottimisti come siamo sempre stati. Abbiamo apprezzato come alcuni politici della maggioranza abbiano preso la difesa della legge 109”. E si prepara anche una mobilitazione, per questo si attendono notizie da Don Ciotti. Sarebbero già partite delle iniziative locali per coinvolgere i siciliani in difesa della legge.
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16 Novembre 2009, 17:06