23 Febbraio 2014, 14:56
2 min di lettura
PALERMO – E’ una nuova croce sull’asfalto della circonvallazione del capoluogo. Un’altra giovanissima vita che si spezza sulle strade palermitane al ritorno da una serata con gli amici, quella del 27enne Roberto Milito. Il tragico schianto avviene a quasi un anno di distanza da quello che ha ucciso Ugo Porcari, 34 anni.
L’incidente è avvenuto ad aprile 2013 in viale Regione Siciliana, ma all’altezza del negozio Leroy Merlin. Anche in quel caso, era la notte tra sabato e domenica: Porcari era a bordo della sua moto, una Triumph, nei pressi di via Santissima Mediatrice quando si è verificato lo scontro con una Fiat Punto.
Nell’incidente era stato coinvolto anche uno scooter Yamaha guidato da un amico di Porcari. Il 34enne dopo l’incidente era stato trasportato d’urgenza al Civico, dove gli erano stati riscontrati numerosi traumi interni. L’agonia era durata circa dodici ore, poi il decesso e il consenso dei familiari per la donazione degli organi.
Simona Curtese, invece, aveva soltanto 17 anni. Il tragico incidente che l’ha strappata dalle braccia di chi l’amava è avvenuto a novembre. Era a bordo di una motocicletta con il fidanzato quando il mezzo è uscito fuori strada provocando un impatto violentissimo all’altezza di via Giafar, sempre sulla circonvallazione: la ragazza era stata trasportata d’urgenza in ospedale, ma le ferite interne si erano rivelate troppo gravi, tanto che l’indomani i medici hanno dichiarato la morte cerebrale.
Anche Marianna Sarcone, 23 anni, ha trovato la morte in viale Regione Siciliana, al ritorno da una serata con gli amici. La gioia di alcune ore trascorse in compagnia si è spenta il 25 giugno del 2012, quando la macchina sulla quale viaggiava si è trasformata in un groviglio di lamiere all’altezza dei locali che ospitavano “Grande Migliore”.
La giovane, che lavorava come addetta al servizio ai tavoli dello stabilimento balneare “Tropical” di Capaci, aveva perso il controllo della sua Citroen C3 Pluriel, terminando la sua corsa contro il guardrail. A rimanere ferito, quella notte, il suo amico Carlo, dimesso dall’ospedale soltanto dopo diversi giorni.
Pubblicato il
23 Febbraio 2014, 14:56