12 Ottobre 2015, 14:53
5 min di lettura
PALERMO – La legge ha già compiuto tre anni. E su quella norma il Cga ha persino fornito un proprio parere sedici mesi fa. Ma il governo regionale ha fatto finta di niente. Adesso, però, rischia di scatenarsi il terremoto. La vicenda è quella innescata da una recente circolare del Ragionere generale Salvatore Sammartano, e sollevata nei giorni scorsi dal Movimento 5 stelle, che, proprio citando la finanziaria del 2012 a firma Armao-Lombardo e il parere dei giudici amministrativi del giugno 2014 ha deciso di bloccare l’erogazione degli stipendi in enti pubblici e società partecipate e di avviare persino il recupero delle somme “illegittimamente” incassate dagli amministratori. Una decisione che ha indispettito il presidente della Regione Crocetta: “Non si può pensare che una persona che assume incarichi di responsabilità, debba farlo gratuitamente”. E così è partita già la corsa per mettere una pezza alla questione. Addirittura un ddl. Di fatto, una “mega-sanatoria” per la casta dei burocrati.
Ma sull’applicazione della norma e del parere i dubbi sono tanti. “Li valuteremo caso per caso”, fa sapere il Ragionere generale Salvatore Sammartano. Ma da un punto si parte. La circolare non riguarderebbe ad esempio i compensi aggiuntivi attribuiti ai dirigenti generali della Regione. E non perché questi siano esclusi dal blocco o dalla restituzione. Ma per il semplice fatto che questi burocrati non hanno mai avuto il diritto a incassare quei compensi. “In molti casi – spiega sempre Sammartano – è già partita la richiesta di rimborso”. E tra gli incarichi aggiuntivi ai “mega-dirigenti”, ovviamente quelli di Patrizia Monterosso, che ha aggiunto ai quasi 190 mila euro lordi, anche 20 mila euro per la presenza nel cda Irfis e i 15 mila per quella nel cda della Kore di Enna. Ci sono i compensi aggiuntivi di Anna Rosa Corsello (40 mila euro annui per la liquidazione di Multiservizi e 25 mila euro per quella di Biosphera), di Giovanni Arnone ad Airgest (1.400 euro). Andranno probabilmente restituiti anche quelli per incarichi già “scaduti” come ad esempio, i 27 mila euro lordi assicurati a Salvatore Giglione a Patrimonio immobiliare o i 20 mila assicurati ad Antonella Bullara come componente del cda del Fondo quiescenza del personale della Regione.
Ma non solo, ovviamente. Perché nel frattempo a diversi dirigenti generali è stato anche attribuito il ruolo di commissario straordinario delle ex Province. Dall’attuale assessore Rosaria Barresi all’ex responsabile dell’Agricoltura Dario Cartabellotta *, passando per Luciana Giammanco e Ignazio Tozzo: in questo caso il compenso varia in base all’ampiezza del territorio: dai 3.350 ai 4.960 euro al mese. La legge parla, infatti, per i capi diparimento, di incarichi “omnicomprensivi”. Ogni incarico aggiuntivo va svolto, appunto, gratuitamente.
Di più difficile interpretazione sono altre applicazioni della norma. Ad esempio, se lo status di dirigente generale va esteso a chi ricopre cariche di vertice negli uffici di staff. In quel caso, a rischio anche i (tanti) incarichi aggiuntivi del capo di gabinetto di Crocetta, Giulio Guagliano. Per lui, negli ultimi anni, tra gli altri, 40 mila euro di compenso come amministratore unico di Resais, 16 mila come componente del Consiglio sindacale di Irfis, i 44.640 euro come commissario dell’ex provincia di Caltanissetta, i 7.200 come componente del collegio dei revisori della Camera di commercio sempre della provincia nissena, e quello sempre nel collegio dei revisori del Consorzio universitario di Palermo (5.900 euro). Come Guagliano, sebbene con una lista di incarichi assai più breve, anche Mario La Rocca, capo di gabinetto dell’assessore alle Infrastrutture: per lui 15.600 euro come commissario straordinario del comune di Caltagirone, e Angela Antinoro, capo di gabinetto al Turismo e anche componente di un collegio dei revisori e di un comitato di gestione.
Ma la circolare di Sammartano potrebbe estendere, con confini ancora difficilmente ipotizzabili, la “portata” del blocco e delle restituzioni. Il parere del Cga, infatti, fa riferimento a “tutti coloro che svolgono un qualsiasi incarico conferito dalla Regione o da enti pubblici non economici sottoposti alla sua vigilanza e controllo, inclusa la partecipazione ad organi collegiali di qualsiasi tipo”. E così, certamente tra gli enti pubblici ecco gli Iacp, dove, ad esempio, il dirigente Domenico Armenio ha ricevuto oltre 56 mila euro per guidare l’ente di Agrigento, ed Egidio Marchese un po’ di più per guidare quello di Enna. E ancora, a richio-restituzione persino le somme guadagnate dal dimissionario Alfonso Cicero all’Irsap o quelle del commissario liquidatore dell’Eas Dario Bonanno (40 mila euro), del direttore dell’Arsea Claudio Raciti (oltre 99 mila euro, ma che non sarebbero mai state erogate), dei direttori degli enti Parco, dei consorzi di ripoplamento ittico, delle Ipab, del direttore del Ciapi di Priolo Egidio Ortisi (24 mila euro), di Rosario Faraci nominato da Crocetta al vertice del Consorzio autostrade. E ancora, sarà da valutare anche la legittimità del mega-stipendio (oltre 200 mila euro annui) di Francesco Licata di Baucina, direttore di un ente pubblico come l’Arpa, o quello di Enzo Emanuele, direttore dell’Irfis per oltre 212 mila euro annui.
E l’Irfis apre la partita delle società partecipate. Anche a queste aziende, infatti, il Ragioniere generale Salvatore Sammartano ha inviato la propria circolare. E lì il problema è strettamente giuridico: vanno considerati enti pubblici o privati? Tutte questioni che erano già finite all’interno di un esposto presentato dall’ex assessore all’Economia Gaetano Armao, già due anni fa. La norma, quella norma contenuta nella Finanziaria del 2012, però, è stata ignorata. Così come il parere del Cga. E adesso però, gli stipendi si fermano. In attesa di capire quali verranno restituiti. Mentre Crocetta pensa a una via d’uscita. A una sanatoria che salvi la casta dei burocrati.
* l’ex assessore Dario Cartabellotta precisa di non avere ricevuto alcun compenso per l’incarico di Commissario di Libero Consorzio, così come previsto dalla legge.
Pubblicato il
12 Ottobre 2015, 14:53