01 Marzo 2015, 11:58
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CATANIA – Condanna per danno erariale nei confronti del deputato regionale Giuseppe Nicotra da parte della Corte dei Conti. Le imputazioni risalgono a quando l’esponente di Articolo 4 era sindaco del Comune di Aci Catena. Secondo la sentenza numero 182 del 2015 emessa dalla Sezione Giurisdizionale presieduta dal Luciana Savagnoni, consigliere Giuseppe Colavecchio e relatore – primo referendario Igina Maio Nicotra dovrà pagare la somma di 59.875,23 euro in favore dell’amministrazione che lui ha giudato.
L’indagine che ha portato il politico catanese davanti ai giudici contabili parte da una segnalazione sulla presunta illegittimità di una delibera di Giunta (n.145/2008) con cui si decise l’istituzione di “un’unità di staff intersettoriale alle dipendenze del sindaco”, composta in parte da soggetti interni e in parte da esterni. Il mirino dei magistrati contabili si concentrano proprio su questi ultimi, 5 personalità avevano assunto incarichi che prevedevano un compenso mensile di volta in volta diverso. In alcuni casi gli incarichi sono stati più volte prorogati. Per la precisione erano stati nominati un direttore artistico, un addetto allo Staff del sindaco per problematiche in materia di protezione civile, un collaboratore per i progetti e-government, un portavoce e un segretario.
Il pm – si legge nella sentenza – nel conferimento degli incarici ha individuato una condotta dolosa che ha causato un danno erariale al Comune, in quanto posta in essere dall’allora sindaco Nicotra in violazione di più limiti di legittimità dell’azione amministrativa. Secondo l’accusa inoltre l’amministratore avrebbe dovuto – così come prevede la legge – fare una verifica preventiva di disponibilità di risorse interne. E contestato anche il mancato rispetto della trasparenza in quanto l’oggetto delle mansioni “era definito in termini così generici, da non consentire né di riscontrare i contenuti delle attività”.
Da parte sua Raffaele Nicotra ha presentato alla Corte dei Conti una memoria difensiva dove chiedeva l’archiviazione del procedimento, in quanto “il conferimento degli incarichi dovevano ritenersi momento di esercizio delle funzioni di indirizzo politico che gli spettavano” e inoltre evidenziava che “l’amministrazione non disponeva di professionalità analoghe”.
I giudici contabili analizzati gli atti portati dall’accusa e dalla difesa hanno ritenuto che gli incarichi sono stati “adottati al di fuori della disciplina” e parla di “colpa grave” per aver violato i principi fondamentali che presiedono dall’attività amministrativa, La Corte dei Conti ha condannato Raffaele Nicotra a pagare in favore del comune di Aci Catena la somma di quasi 60 mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali.
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01 Marzo 2015, 11:58