10 Aprile 2014, 19:49
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PALERMO – La “denuncia” l’ha fatta il parlamentare regionale di Forza Italia Giuseppe Milazzo, e il capo del personale di Sicilia e-Servizi conferma: Elio Costanza, tesoriere del movimento politico Azione Civile fondato dall’ex pm – e amministratore unico della partecipata – Antonio Ingroia, è uno dei consulenti giuridici della società recentemente uscita dalla procedura di liquidazione e acquisita al cento per cento dalla Regione.
Un’informazione avuta “direttamente da dipendenti della stessa Sicilia e Servizi spa”, ha fatto sapere con una nota il deputato regionale, che ha anche presentato una richiesta formale di accesso agli atti amministrativi della società “per verificare la legittimità di alcune presunte assunzioni di personale e di consulenti da parte dell’amministratore unico Ingroia”.
Quella di Costanza, però, formalmente non è un’assunzione, ma – appunto – una consulenza. Alcune assunzioni, tuttavia, ci sarebbero. E Milazzo fa anche i nomi: Stefania Di Giovanni, assunta con contratto di lavoro interinale, Maurizio Sansone e Franco Fieramonte, che fino a qualche mese fa era un dipendente del socio provato, Sicilia e-Servizi venture. Di questi nomi, al momento, il dirigente Leonardo Palazzolo ne conferma uno soltanto. È quello di Fieramonte. “Assunto – spiega – per assolvere agli obblighi di una gara celebrata nel 2006”.
Dopo il licenziamento dei sedici lavoratori, insomma, è necessario ‘rimpinguare’ l’organico. E – secondo il capo del personale – è la stessa legge finanziaria che autorizza le società regionali a rispettare gli obblighi legati a una gara, nonostante il blocco delle assunzioni. Gli altri nomi, e le polemiche su altre assunzioni sarebbero invece “prive di fondamento”.
Ma Milazzo protesta: “Da un lato si licenziano sedici lavoratori che per ben otto anni hanno espletato in modo encomiabile il proprio compito, dopo assunzione a seguito del bando di informatizzazione della Regione e dopo regolare selezione, dall’altro si comincia ad assumere personale senza che lo stesso sia stato sottoposto a procedure selettive. È singolare – prosegue – che venga nominata apposita commissione per procedere a valutazione e conseguente licenziamento dei lavoratori e, al contempo, si assuma per chiamata diretta”.
“Insomma – continua il deputato regionale – sembra proprio che requisito indispensabile per potere lavorare in Sicilia e-Servizi sia attualmente l’appartenere al partito dell’amministratore unico. Auspico che venga fatta chiarezza ai fini di un reintegro immediato dei lavoratori licenziati e della conseguente sospensione di assunzioni dirette e di contratti di consulenza effettuati dalla gestione Ingroia in questi giorni”.
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10 Aprile 2014, 19:49