12 Maggio 2021, 12:48
1 min di lettura
PALERMO – La condanna diventa definitiva: Patrizia Monterosso deve restituire 26 mila euro per l’incarico aggiuntivo all’Università Kore di Enna. La decisione è della sezione di appello della Corte dei Conti, presieduta da Giuseppe Aloisio, che ha accolto la tesi della Procura regionale guidata da Gianluca Albo.
La legge prevede nel caso dei dirigenti con incarico apicale – Monterosso, oggi alla guida della fondazione Federico II, allora era segretario generale della Regione – il principio di omni comprensività del trattamento economico. Non si possono avere, dunque, ulteriori retribuzioni. Nel caso di funzioni non apicali gli enti pubblici presso i quali i dirigenti regionali svolgono l’incarico “aggiuntivo” devono versare il 100% del compenso nelle casse della Regione siciliana. Quest’ultima liquida il 50% al dirigente e versa la metà rimanente in un apposito fondo. Non devono esserci pagamenti diretti fra ente e dirigente.
Monterosso in passato è stata consigliere di amministrazione dell’Università Kore di Enna e contemporaneamente prima capo di gabinetto del presidente della Regione e poi segretario generale. Era stata designata nel 2011 su richiesta dell’università e su indicazione dell’allora governatore Raffaele Lombardo per il consiglio dei garanti. Quindi sarebbe transitata nel consiglio di amministrazione dal 2012 al 2015. Per farlo serviva, però, l’autorizzazione dell’amministrazione regionale.
Non ha retto la testi difensiva secondo cui, l’incarico alla Kore “non è riconducibile alla qualifica rivestita nell’apparato amministrativo regionale, ed esulerebbe totalmente dai compiti e dalle funzioni di Capo di Gabinetto e di Segretario Generale e sarebbe stata retribuita dalla Kore a titolo professionale”.
Pubblicato il
12 Maggio 2021, 12:48