Incendio alla club house |La solidarietà ai Briganti

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11 Gennaio 2018, 18:59

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Il Sunia di Catania esprime la sua piena solidarietà  ai “Briganti” di Librino e condanna il vile gesto che ha causato la completa distruzione della club house, da anni presidio di legalità socialità  e impegno. Adesso occorre che non solo Polizia e Magistratura individuino  e condannino gli autori  di questo infame gesto, ma che tutte le associazioni  della città  si impegnino per la ricostruzione di questo luogo straordinario”.

Libera Sicilia esprime vicinanza e corresponsabilità ai “Briganti di Librino”, club di rugby operante nel difficile  quartiere catanese. La notte scorsa un incendio doloso ha completamente distrutto la loro Club House, mandando in fumo dieci anni di ricordi, trofei, l’intero patrimonio della Librineria, tantissimi cimeli accumulati, il materiale tecnico e medicale, la cucina, praticamente tutto.

«Un valido presidio di legalità  – afferma Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia – in un quartiere così difficile come quello in cui operano. In quel luogo, i volontari che operano sono un’esperienza che incrociamo ogni estate con i nostri volontari di EstateLiberi. Hanno usato il fuoco perché sanno che il fuoco brucia tutto: le cose, le speranze, le fatiche. Eppure lo sport, quello vero, insegna a non mollare, a crederci nonostante tutto. In modo particolare il rugby é onestà, disciplina e rispetto. È quello che i “Briganti di Librino” hanno costruito. Nessuna fiamma fermerà questo percorso. Continuiamo a camminare insieme piu’ forti e più consapevoli di prima».

«Oggi siamo tutti, più che mai, al fianco dei Briganti di Librino. Per testimoniare che l’intimidazione, la violenza e la vigliaccheria non potranno assolutamente fermare l’impegno e la presenza nel quartiere di chi opera per il suo riscatto». E’ quanto afferma Salvo Messina, presidente dell’associazione Catania Lab, editrice di Radio Lab e gestore di Radio Zammù, nonché capofila del progetto “Le Voci di Librino”. «Avere incendiato la club house dei Briganti e distrutto anche la Librineria è un atto di vera e propria barbarie, un atto infame che non deve restare impunito. Un gesto odioso al quale non si può restare indifferenti – aggiunge Messina -. Catania Lab e tutte le realtà coinvolte nel progetto “Le Voci di Librino”, sono pronte a sostenere ogni attività utile alla ricostruzione della club house e affronteranno l’argomento nei laboratori radiofonici attivati in alcune scuole del quartiere, a partire da martedì prossimo, per sensibilizzare i giovani residenti sulla gravità di quanto successo e sull’importanza dell’attività condotta sul campo di San Teodoro dai Briganti. Ci auguriamo che lo Stato, i suoi rappresentanti e le forze dell’ordine – conclude Messina – siano più presenti sul territorio, perché la sfida contro ogni mafia e ogni mentalità mafiosa ha bisogno di un impegno eccezionale per riaffermare la legalità. Una sfida che non si può lasciare soltanto all’abnegazione delle tante associazioni impegnate costantemente in una miriade di attività che, dallo sport al sociale, puntano all’affermazione del diritto, della cittadinanza e della partecipazione. Noi restiamo al fianco dei Briganti».

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CittàInsieme – Officine Culturali – Comitato Cittadini Attivi San Berillo – Comitato Popolare Antico Corso – Asaec: “Vili nella notte vanno!”. Senza rumore fare e senza catenacci forzare. Le foto dei postumi della scorsa notte ci restituiscono un’immagine di devastazione e abbandono a Librino che un gruppo di “irriducibili” ci aveva permesso di dimenticare. Grazie all’infaticabile sforzo profuso dal basso, da donne e uomini, e figli, e bambine, e genitori, e anziani che dal 2012 (“Campo San Teodoro Liberato”!) si sono uniti per dimostrare, col duro lavoro, che parole come dignità, speranza, crescita, coraggio, emancipazione, solidarietà, non sono prive di senso.
Ce lo hanno dimostrato con il rugby, con l’aggregazione che esso comporta, con i libri della Librineria e con i laboratori che la biblioteca popolare ospitava: tutte azioni capaci di creare coesione, invertendo l’esclusione sociale e aggredendo la povertà educativa. E adesso, tutto in fumo, in una notte. Un atto vile, privo di alcun senso, imperdonabile.
La Club House non esiste più. È andata via spazzando anni di ricordi, di conquiste, di incontri, di impegno. Era un luogo di incontro, simbolo di speranza per generazioni che attraverso lo sport e la cultura avevano iniziato a guardare il mondo da un’altra prospettiva. Diversa dalla disperazione dei quartieri esclusi, diversa da quella che ci viene mostrata dalle statistiche sulla dispersione scolastica e sulla delinquenza minorile, diversa dallo spaccio di droga come unica dimensione possibile per intere famiglie della nostra città.
Chi ha compiuto questo gesto, questa notte, non ha idea di cos’ha fatto. Ha riacceso gli animi anche di coloro che in questi anni hanno mostrato molto poco interesse per le sorti dei Briganti Librino, del Campo San Teodoro.
Adesso siamo molti di più ad avere aperto gli occhi. Tutti abbiamo la responsabilità di non fare morire la speranza che un giorno qualunque, anni fa, qualcuno ha deciso di accendere nel profondo Librino, credendo fortemente nel cambiamento.
CittàInsieme, Officine Culturali, il Comitato Cittadini Attivi San Berillo, il Comitato Popolare Antico Corso, l’Asaec si mettono a disposizione per aiutare nella raccolta dei fondi necessari alla ricostruzione della Club House dei Briganti. Perché siamo tutti Briganti!
Tutto il direttivo del Centro di Servizio per il Volontariato Etneo esprime la massima vicinanza e il proprio sostegno a tutta la comunità di atleti, operatori e appassionati del club Briganti Librino Rugby, vittima nella notte tra il 10 e l’11 gennaio del vile gesto intimidatorio che ha provocato l’incendio della sede del gruppo sportivo, ora devastata.

“La nostra vicinanza non esprime un semplice atto formale – afferma il presidente, Salvo Raffa: – conosciamo il difficile lavoro svolto con gratuità e passione da tante persone come i dirigenti e i collaboratori del club Briganti Rugby, così come fanno tante associazioni di volontariato che afferiscono alla Casa del Volontariato di Librino. Chi opera in un quartiere così difficile conosce bene le difficoltà del contesto, talvolta causate dai gesti di reazione, come in questo caso, di qualcuno che non vuole vedere svilupparsi liberamente i diritti di tanti giovani sul nostro territorio, pretendendo magari di essere padrone del destino di un quartiere che chiede invece riscatto, lavoro e attenzione”. La rete delle associazioni e dei gruppi del CSVE del territorio pertanto sono solidali con i Briganti Librino Rugby, nella ferma convinzione che iniziative e attività, così come la stessa solidarietà condivisa, non debbano limitarsi al solo momento dell’indignazione presente, ma debbano procedere nel tempo. Colpire il movimento dei Briganti Librino Rugby significa colpire chiunque si spenda con attenzione per gli altri; significa colpire tutte le associazioni che, come i Briganti, ogni giorno si sporcano le mani per servire chi ha più bisogno: esattamente il contrario di chi, senza mai avere lavorato un momento per gli altri, si sporca invece mani e coscienza nel tentativo di spaventare e soggiogare gli altri, come da logica d’impegno della malavita sul nostro territorio. Per questo, nessuno può abbassare la guardia né sentirsi indifferente di fronte a questi vergognosi fatti.

La Cgil di Catania, nel condannare il gesto vile che ha annientato la struttura, la libreria e tutto il materiale tecnico e medicale, esprime solidarietà ai “Briganti”, e si augura che vengano individuate al più presto le responsabilità. Il sindacato chiede inoltre che si mettano in campo azioni ed interventi per restituire al quartiere e alla città quest’importante patrimonio collettivo.

Il consigliere Tomarchio. La notizia dell’incendio, presumibilmente doloso, della club house della squadra di Rugby “I Briganti” di Librino rappresenta un segnale, probabilmente della criminalità organizzata, che trae vantaggio dal degrado, dall’emarginazione e dall’abbandono in cui il popoloso quartiere di Catania è rimasto invischiato per troppi anni. Passato il momento dello stupore e dello sconforto è arrivata l’ora di rimboccarsi le maniche e restare a fianco dei ragazzi della squadra di rugby che quotidianamente lavorano sodo per preservare tanti ragazzi dalle tentazioni della strada insegnandogli i valori più nobili dello sport. Già in passato il sottoscritto Salvatore Tomarchio, presidente al “Patrimonio”, insieme agli altri colleghi della commissione comunale, ai tecnici ed agli esperti di Palazzo degli Elefanti aveva lanciato appelli, presentando pure proposte per il coinvolgimento dei privati, per recuperare tutte quelle strutture che a Librino possono fare la differenza tra il riscatto e il degrado. La seduta itinerante del mese scorso all’interno del teatro Moncada, altro impianto finito nel mirino della delinquenza, ha rappresenta un trampolino di lancio per tutte quelle associazioni, comitati cittadini e semplici volontari che, passo dopo passo, con segnali concreti, vogliono cambiare il volto del territorio. Da tempo il sottoscritto lavora al loro fianco attraverso una cabina di regia che monitorizza e sottopone all’attenzione del comune tutte le iniziative e le idee concrete per riqualificare questa parte di Catania. Lo stesso impegno e partecipazione che mettiamo oggi va messo ora con i dirigenti de “I Briganti” che, dopo questo tremendo colpo, devono essere aiutati dall’intero tessuto sano di Catania a rimettersi in piedi e proseguire con sempre maggiore entusiasmo la loro opera sociale.

Il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle all’Ars insieme al gruppo M5S di Catania esprimino solidarietà ai giocatori della squadra di rugby I Briganti Asd Onlus, dopo l’incendio, di probabile natura dolosa, divampato in nottata nella Club House, uno dei pochi luoghi di aggregazione, sport e socialità del quartiere Librino. Per i portavoce del M5S Gianina Ciancio, Angela Foti, Francesco Cappello e Jose Marano si tratta di “un gesto di immotivata violenza, vile e insopportabile, che colpisce un luogo simbolo di legalità e riscatto sociale, da condannare senza se e senza ma”. “Non ci sono parole sufficientemente adeguate a descrivere quanto accaduto a Catania” dicono i parlamentari, che lanciano un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché martedì prossimo visiti i luoghi devastati dal rogo. “E’ un attacco che ha dei mandanti – aggiungono – e non basterà raccogliere i cocci. Lo schiaffo ricevuto esige una risposta chiara e univoca fatta anche di gesti simbolici da parte delle istituzioni, capace di restituire speranza ai ragazzi che operano nel quartiere”. “Per questo – concludono – rivolgiamo un appello al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che martedì prossimo sarà a Catania in visita ufficiale: oltre a visitare gli orti sociali del quartiere, che si trovano proprio accanto al Club House auspichiamo che il presidente della Repubblica si rechi nella struttura distrutta dal rogo per condannare questo vile gesto”.

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11 Gennaio 2018, 18:59

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