15 Novembre 2013, 11:00
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GELA (CALTANISSETTA) – Al momento le certezze sono due: la prima è che l’incendio appiccato all’archivio dell’assessorato ai Lavori Pubblici di Gela non è solo opera di un teppistello; la seconda è che la Polizia indaga a tutto campo. Chi la scorsa notte ha sfondato la finestra e si è introdotto nella sede dell’assessorato di via Marsala, nel quartiere Fondo Ventura sapeva come muoversi all’interno dei locali; infatti si è diretto subito nella stanza dove era custodito l’archivio senza passare da altri uffici. Dopo avere messo a soqquadro la stanza e accatastato in mezzo alla stanza insieme con arredi vari, ha dato fuoco alle centinaia di faldoni che vi erano catalogati.
Ancora troppo presto per capire quanti siano stati ad agire. Sicuro è che ad appiccare il rogo alle carpette contenenti pratiche e documenti vari, riguardanti sia il pubblico che il privato, dopo averli spostati, non è stata un’impresa solitaria. La risposta potrebbe essere nei nastri delle telecamere installate attorno alla struttura che ospita il dipartimento guidato dall’assessore Carmelo Casano. Il sistema di sorveglianza avrebbe potuto riprendere le fasi precedenti all’incendio. Al momento non ci sono testimonianze. Solo una chiamata al centralino del 115 intorno alle tre di notte quando il crepitio delle alte fiamme ha rotto il sonno dei residenti della zona, precipitatisi in strada per paura delle fiamme altissime alimentate dalla benzina sparsa per i locali. I danni sono ingenti e la sede è chiaramente inagibile.
Questa mattina Casano, assessore in quota Pd, accompagnato dal sindaco Angelo Fasulo ha sporto formalmente denuncia contro ignoti. “È un attacco vigliacco verso un settore nevralgico di questa Amministrazione. Ma se questi delinquenti si illudono di fermare il lavoro avviato dai Lavori Pubblici si sbagliano di grosso. I danni subiti sono notevoli ma l’attività del Settore, grazie anche all’impegno e alla determinazione dell’Assessore Casano, del dirigente Giovanni Costa e di tutto lo staff, riparte immediatamente”, dice il primo cittadino. “Già domani – gli fa eco l’assessore Casano – consegneremo i lavori di riqualificazione di Borgo Pignatelli e da lunedì l’attività del settore ripartirà a pieno regime. Chi vuole bloccare lo sviluppo e la crescita di questa città si metta il cuore in pace, andiamo avanti ancora più convinti di essere sulla strada giusta. Non ci fermeremo”.
Sulla vicenda è anche intervenuto l’ex sindaco e Presidente della Regione Crocetta. “Apprendo con dolore la notizia – dice il Governatore – Il dipartimento negli ultimi anni è stato al centro di una battaglia per la gestione degli appalti contro società della mafia. Sono stati anni di monitoraggio – ricorda Crocetta -, di attento controllo delle procedure, di revoche a soggetti vicini alla mafia, anni in cui altri episodi di incendi vi sono stati. Stavolta il lavoro è stato più ‘certosino’, distruggendo non solo progetti che dovevano andare in appalto, ma cercando di cancellare la memoria dei decenni passati: una memoria molto pericolosa per quanti nel passato avrebbero potuto compiere atti da cancellare. La giustizia non fa mai sconti a nessuno, alla fine prevale sempre, chi ha fatto una gestione allegra delle risorse pubbliche non pensi di cavarsela e soprattutto la mafia e il malaffare non pensino che a Gela si possa tornare indietro così facilmente. C’è grande attenzione da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, che supporteranno l’azione di legalità” Crocetta ha espresso solidarietà ai cittadini, al comune, al sindaco Fasulo, all’assessore Casano e all’intera giunta, al direttore del dipartimento, Costa, “con la consapevolezza che oggi continua il lavoro già intrapreso e che l’azione civile di crescita e sviluppo della città sarà intensificata”.
“Inquietante e inedito”. Così viene invece definito l’attentato “che ha distrutto 25 anni di storia della ripartizione lavori pubblici” dalla Cgil, tramite il suo segretario generale Ignazio Giudice. “L’attentato incendiario nell’assessorato più attenzionato sin dalla sindacatura Crocetta non è da sottovalutare ed il pensiero corre alla formulazione del protocollo di legalità sui lavori pubblici che di certo crea vantaggio alle imprese serie ed ai flussi economici che le stesse gare mettono in moto. Le gare sulle opere pubbliche creano attenzione da parte del crimine ma creano attenzione anche da parte di chi pur non essendo mafioso intende insinuarsi nei processi decisionali interni alla pubblica amministrazione. Questo e’ un motivo in più – aggiunge Giudcei – per evitare che ci siano zone d’ombra negli iter autorizzativi, nei bandi di affidamento da parte delle stazioni appaltanti, dagli appalti, ai sub appalti, al sistema ghiotto delle forniture. Un motivo in più, per la Cgil – conclude – per agire con rigore e trasparenza”.
In Sicilia c’è una rivolta forte contro il sistema mafioso e per la prima volta, dopo tanti anni, la lotta non riguarda solo quella al crimine, alla mafia, in quanto tale, ma comincia a fare breccia anche nella pubblica amministrazione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, intervenendo a Gela alla consegna dei lavori di riqualificazione urbana di “Borgo Pignatelli”, all’indomani dell’attentato incendiario che ha distrutto l’assessorato comunale ai lavori pubblici. “Non penso che il rogo di Gela sia da ritenere un atto di vandalismo – ha aggiunto, Crocetta – perché i vandali danneggiano e rubano, non bruciano archivi, registri e computer ben selezionati. “Comunque appare quantomeno una strana coincidenza che l’atto vandalico arrivi alla vigilia dell’assegnazione di un appalto che, come altri, era stato sospeso per la mancanza di informativa antimafia positiva”. “Se c’è qualche ‘pupiddu’ che s’è messo in testa qualche idea strana è meglio che se la levi perché finirà in manette e perché questi atti criminali non ci intimidiscono ma ci inducono a intensificare la nostra azione. Ogni volta che ci saranno episodi del genere io sarò qui per rilanciare questa battaglia, perché Gela non è sola, con lei c’è lo Stato con le sue istituzioni”.
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15 Novembre 2013, 11:00