Pantelleria, 2 punti innesco incendio - Live Sicilia

Pantelleria, due punti di innesco: c’è la mano dell’uomo dietro alle fiamme

La foto del Corpo forestale che si dice certo della natura dolosa del rogo

PALERMO – La fotografia mostrata dall’assessore al territorio e ambiente della Regione Siciliana Toto Cordaro non lascia spazio a dubbi: due i punti di innesco dell’incendio che ieri ha devastato Pantelleria. “Impossibile pensare a una coincidenza o al caso”, dice Cordaro nel corso di una pausa di una conferenza stampa tutta politica. L’assessore al Territorio e ambiente per tutta la notte è rimasto in contatto con il dirigente del Corpo forestale della Regione Siciliana, Giovanni Misseri. Quest’ultimo non ha dubbi: “La natura delle fiamme è dolosa, poi il forte vento di Scirocco ha reso complicati gli interventi ma questa mattina all’alba, appena possibile, i mezzi aerei sono intervenuti spegnendo i roghi”.

I punti di innesco

I due punti di innesco dell’incendio, nella parte nord di Pantelleria, sono distanti almeno duecento metri tra loro e questo lascia convinti i vertici della Forestale regionale della natura dolosa delle fiamme. La foto che descrive il quadro è nelle mani del Corpo forestale e sarà utile anche alla Procura di Marsala, che ha aperto un inchiesta sul rigo di Pantelleria. Il capo della procura lilibetana, Roberto Piscitello, è più cauto sull’origine delle fiamme anche se “un incendio colposo, causato dall’incuria umana, – sottolinea – non sarebbe da considerare meno grave di uno doloso”.

Ottanta ettari di macchia mediterranea in fumo

Il primo bilancio, intanto, arriva sempre dalla Regione: sono andati in fumo ottanta ettari di macchia mediterranea, “un tipo di vegetazione che per fortuna si ricostituisce facilmente – dice Cordaro -. Ringrazio il Corpo forestale della Regione, i vigili del fuoco e la Protezione civile nazionale. Siamo riusciti a fermare questo incendio prima che potesse diventare più dannoso. La mia più ferma condanna nei confronti di questi delinquenti che spero vengano assicurati presto alla giustizia e che possano essere condannati al massimo della pena”.


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