Incendio a Pantelleria: "Omertà complice dei disastri" - Live Sicilia

Incendio a Pantelleria, il sindaco: “Omertà complice dei disastri”

La nota di Vincenzo Campo: "Isola messa di nuovo a dura prova, grazie all'impegno di chi ha lavorato per mettere in sicurezza"

PALERMO – “I due incendi che hanno colpito Pantelleria nella costa orientale l’altro ieri hanno messo di nuovo a dura prova l’isola, che ancora sta cercando di curare le ferite del 2016“: lo dice il sindaco dell’isola Vincenzo Campo in una nota, in cui sottolinea che proprio l’incendio del 2016 è ancora senza un colpevole.

“Omertà complice dei disastri”

“Anche stavolta la ferita è inflitta al territorio, alla popolazione, agli ospiti, senza alcun rispetto dell’isola, dell’ambiente, delle vite – scrive Campo – bisogna ripartire dalla coltivazione e la cura della terra, come facevano i nostri padri e nonni, perché una terra curata è più difficilmente attaccabile. E ogni atto che deturpa questa terra, discariche abusive, sversamenti, incendi, deve insegnarci che bisogna denunciare. L’omertà è complice di questi disastri e ne chiama altri e una comunità che tiene al proprio territorio e alla salvaguardia dei propri figli, non lo deve permettere.”

I ringraziamenti

Il sindaco di Pantelleria passa poi a ringraziare chi, in queste ore, ha lavorato per mettere in sicurezza il territorio dell’isola: “Grazie all’impegno impagabile di tanti – scrive Campo – cominciando dal lavoro infaticabile dei Vigili del Fuoco che hanno impiegato tutti gli uomini e i mezzi a disposizione, compresi quelli aeroportuali, per un giorno e mezzo senza risparmiarsi, rimanendo fino a tutto ieri a vigilare e tenere sotto controllo gli ultimi focolai. Ricordiamo che i Vigili del Fuoco si sono dichiarati sempre disponibili, fin dall’aprile scorso, a stipulare con il Parco Nazionale convenzioni per destinare risorse specificamente alla lotta agli incendi boschivi e per la tutela del territorio del Parco”.

“Questa esperienza – conclude Campo – così come quelle che abbiamo dovuto affrontare in questi tre anni, la pandemia, la tromba d’aria, le alluvioni e ora un altro brutto incendio, ci devono insegnare non solo a resistere e reagire, ma ad amare e rispettare la terra su cui viviamo”.


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