Cronaca

Professionisti, impiegati: chi sono i pedofili sotto inchiesta

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22 Settembre 2021, 18:47

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PALERMO – “Difendiamo i nostri bambini”, dice Carlo Solimene, dirigente del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni della Sicilia occidentale. Sono stati i suoi agenti, sotto copertura, a svelare le trame oscure del giro di pedopornografia.

Nell’ultimo anno e mezzo sono state arrestate 13 persone. Altre 21 sono indagate a piede libero, ma si tratta soltanto del primo step di un’inchiesta molto più ampia che presto potrebbe svelare nuovi capitoli. Il passaggio successivo è l’individuazione dei bambini e dei neonati abusati sessualmente. Gli scatti e i video che li ritraggono sono stati scambiati nei contenitori del dark web, scoperti grazie all’azione degli agenti infiltrati.

Adesso gli sforzi si concentrano nel tentativo di dare un volto alle povere vittime. Ed è lo step che probabilmente porterà alla terza fase dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo. Bisogna scovare le connivenze della rete all’estero.

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Una cosa ripetono con fermezza gli investigatori: gli agenti della Polizia postale hanno raggiunto un altissimo livello investigativo. Sono in grado, come dimostrano i risultati, di individuare le persone ed arrestarle. Alcune addirittura in flagranza di reato: quando gli agenti sono piombati nelle loro case per perquisirli alcuni indagati erano all’opera mentre si scambiavano il materiale pedopornografico.

Chi sono? È un fenomeno trasversale che coinvolge dal medico a libero professionista, dall’impiegato al disoccupato. Nulla c’entra il livello culturale, né quello di istruzione. Sono siciliani e non. Difficile tracciare un profilo, di sicuro il 99% è composto da uomini. Si scambiano le immagini, in una sorta di baratto dell’orrore. Altre volte le comprano utilizzando nuove forme di moneta come i Bitcoin. L’inchiesta è a Palermo, ma è a livello internazionale che si muove. La rete è senza confini.

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22 Settembre 2021, 18:47

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