Gli appalti al Comune di Priolo | Le intercettazioni dell'inchiesta - Live Sicilia

Gli appalti al Comune di Priolo | Le intercettazioni dell’inchiesta

Indagati Antonello Rizza (nella foto), l'ex assessore Maione e l'imprenditore Artale.

Le Regionali, il caso nel centrodestra
di
6 min di lettura

SIRACUSA – “Lui ora si deve andare a fare una campagna elettorale regionale, perché lui vuole diventare onorevole…deve accontentare a tutti”. Voti e appalti, la campagna elettorale del sindaco di Priolo Antonello Rizza, finito ai domiciliari per truffa e turbativa d’asta, è iniziata più di un anno fa. A parlare al telefono è una rappresentante di un’associazione che punta a organizzare uno spettacolo per il Comune siracusano. Le cimici della polizia, lavorano a pieno ritmo già nel giugno del 2016, quando la candidatura in Forza Italia alle Regionali era ancora lontana, ma – secondo quanto risulta dagli atti di cui Livesicilia è in possesso – grazie ai fondi comunali sarebbe stata ben oleata la macchina amministrativa. Il tutto, secondo l’accusa, sarebbe stato attuato per consentire gare truccate a tavolino, corsie preferenziali e prebende. Un’inchiesta poderosa quella portata avanti dal procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano.

SECONDO CANDIDATO INDAGATO – Insieme con il sindaco è indagato, con l’accusa di turbativa d’asta e concussione Eugenio Maione, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Rizza, candidato alle regionali nella lista Popolari e autonomisti-Idea Sicilia, ritenuto “co-esecutore materiale della condotta” insieme con l’imprenditore Francesco Artale. Rizza, Maione e Artale sono accusati di aver truccato il bando per la fornitura dell’impianto audio luci del nuovo teatro comunale di Priolo Gargallo, un appalto da 95mila euro. Rizza, tramite Maione, avrebbe consentito all’imprenditore Artale di effettuare sopralluoghi “al fine di predisporre l’offerta”, in seguito, sempre il primo cittadino, avrebbe presentato il dirigente competente come tecnico per determinare il contenuto del bando alterando i codici prodotti ed inserendo nel sistema di acquisti della pubblica amministrazione “offerte abbinate a quei codici per prezzi ampiamente superiori a quelli di mercato”.

Il sindaco Rizza e Maione sono accusati di concussione per aver effettuato “pressioni e minacce” al fine di indurre il dirigente comunale Domenico Mercurio, non indagato, ad accelerare le procedure di acquisto. Contattato da Livesicilia Maione spiega che sino a questo momento non gli è stato notificato alcun atto, le indagini ancora non sono chiuse. Sull’appalto finito nel mirino degli inquirenti, Maione spiega che “dipendeva dai dirigenti fare i controlli, io non ho mai fatto alcuna pressione”.

TUTTI GLI INDAGATI – A vario titolo, nell’inchiesta sugli appalti di Priolo, sono indagati, oltre ad Antonello Rizza, Salvatore Cirnigliaro, Desiree Giuliano, Michael Mulè, Flora La Iacona, Francesco Artale, Andrea Artale, Giuseppe Pinnisi, Eugenio Maione, Maurizio Casale, Giuseppina Garofalo, Enzo Lonero, Rita Fangano, Sebastiano Carpinteri, Loredana Martines, Maurizio Vincenzi, Salvatore Ullo, Nicoletta Giambra.

IL SISTEMA – Forniture per poche migliaia di euro e appalti “creati ad hoc” che sfioravano, in un caso, i cento mila euro. Nel regno di Antonello Rizza, che si definiva “Re” nell’inchiesta ‘Qualunquemente’, sarebbero stati creati bandi truccando anche i codici dei prodotti che il Comune doveva acquistare. Il 20 giugno del 2016, gli investigatori registrano le conversazioni tra Desiree Giuliano, procuratrice dell’associazione sportiva “Arte e passione equestre siciliana” e il cugino Michel Mulè, legale rappresentante della stessa associazione, accusati, insieme ad Antonello Rizza e a Salvatore Cirnigliaro, dirigente comunale del settore Spettacoli, di concorso in turbativa d’asta.

Il giorno della gara per la realizzazione della seconda edizione del gran galà equestre, la Giuliano alza la cornetta: “Fortunatamente ho i miei santi in paradiso… e io mi… mi documento… stiamo parlando che io avevo la richiesta pronta… era giorno 23, quindi il giorno della… termine ultimo per la presentazione di questa richiesta… no?… A mezzogiorno… entro mezzogiorno si doveva presentare… significa che se non la presentavo… per negligenza, perché mi veniva una “botta di sangue” (ndr fonico)… vinceva Pizzo no? Perciò me la sono fatta di corsa…”.

La donna racconta che il concorrente “Pizzo”, le avrebbe fatto vedere la sua offerta prima del deposito, circa 3mila euro, “cento euro più della nostra”. A quel punto la rappresentante dell’associazione sportiva sarebbe tornata in ufficio per modificare l’offerta: “Minchia devo vincere io… questo non deve vincere a Priolo perché questa volta finisce male… Gliela presento… e abbiamo vinto noi perché è stata un’offerta al ribasso…”. All’improvviso sarebbe accaduto un vero colpo di scena: il sindaco Rizza sarebbe intervenuto per ribaltare l’esito della gara e consentire l’affidamento a un’associazione di Melilli, comune che lambisce Priolo. “Arriva il pezzo di merda anche di Antonello…- racconta la Giuliano – Che cazzo dici ‘Mettigli 5.000 Euro…’? Cioè… ora io sto parlando al telefono, tanto io non ho nulla da negare perché quello che deve negare è lui… il sindaco…”.

Il sindaco avrebbe invitato l’operatrice a presentare un’offerta superiore e poi sarebbe andato a Melilli, secondo il racconto della Giuliano, a dire al concorrente di “mettere tremila e rotti…così vinceva lui”. La Giuliano, però, non avrebbe accettato la condotta del sindaco, “a parte che è del tutto illegale – registrano le cimici – dico, dire cifre, cose… perché… un sindaco non dovrebbe fare questo… ma vabbè glielo concediamo perché è un amico… ma il gioco che lui voleva fare qual era?… Prendere per il culo me e dargli lo spettacolo a Melilli… così si prendeva i voti da Melilli… per le regionali, con Pizzo… capito?”.

I VOTI – A Rizza interessavano, secondo gli indagati, i voti. “Ovviamente è normale, lui ora si deve andare a fare una campagna elettorale regionale – dice la Giuliano – perché lui vuole diventare onorevole…. ma è normale….. lui non si può fossilizzare, solo sui voti di Priolo, capi….lui, si deve andare a cercare i voti di Melilli, Priolo, Augusta, Sortino, di Pa….capito? Tutta la provincia, deve accontentare a tutti, è anche normale di accattivarsi la simpatia di tutti, cioè anche dei Mellilesi, perché gli servono anche i loro voti”.

Agli atti c’è anche la procedura per l’affidamento dell’appalto di fornitura dell’impianto audio del centro ricreativo anziani di Priolo. In questo caso il sindaco Rizza, avrebbe favorito i fratelli Artale, gestori della Indie sound Music Snc accusati insieme a lui di turbativa d’asta, effettuando un sopralluogo nel centro anziani “al fine di meglio predisporre l’offerta”. Il sindaco avrebbe agito da “general contractor”, acquisendo dai fornitori l’elenco dei beni necessari, per poi consegnarli a Flora La Iacona, dirigente comunale. Quest’ultima sarebbe stata indotta “ad appoggiarsi all’Artale per la selezione dei prodotti oggetto della seconda e della terza determina a contrarre”. Nessuna analisi di mercato, nessuna verifica. Il bando sarebbe stato turbato inserendo anche i codici prodotti “con stringhe alterate” e codici per prezzi “ampiamente superiori a quelli di mercato”. Grazie al codice alterato, la Indie music risultava l’unico fornitore in circolazione. I prezzi di acquisto, grazie a questa procedura, sarebbero lievitati del 60% circa. Effettuando un’analisi di mercato, la Procura ha documentato che beni “del valore di 10.793,39 euro”, sono stati pagati 26.254,40 euro, per questo viene contestata anche la truffa. In alcuni casi, l’impresa non avrebbe neanche consegnato i prodotti pagati a prezzi da capogiro dal Comune, si va dal mixer Proel del valore di 625 euro pagato più di tremila euro, al mixer Showtec pagato 3.647,80 euro “a fronte di un prezzo di mercato di 2.275 euro” e molto altro. Adattatori, cavi, il prezzo lievitava quasi sempre, l’elenco è lungo.

Nel capo d’indagine che riguarda Eugenio Maione, gli investigatori puntano l’attenzione su “offerte abbinate a codici per prezzi ampiamente superiori a quelli di mercato”. Il sindaco Rizza e Maione sono accusati di concussione per aver effettuato “pressioni e minacce” al fine di indurre il dirigente comunale Domenico Mercurio, non indagato, ad accelerare le procedure di acquisto. Un appalto da 95mila euro.

LE RIVELAZIONI – Numerose rivelazioni proverrebbero dai verbali di Domenico Mercurio, dirigente che si è ribellato alle pressioni ricevute dai vertici dell’amministrazione priolese. Mercurio spiega che come funzionava il Comune e come fosse normale trovare importi lievitati nelle forniture. “Gli avevano messo 96.000 mila euro.. per le tende delle scuole.. e io ne ho spesi 34 (ndr. mila euro)… – dice Mercurio intercettato – le poltroncine erano 30.000 euro… mi spunta 47 (ndr. mila euro).. però loro gli hanno messo 100 mila”. Le indagini non sono ancora chiuse e sono attesi nuovi colpi di scena.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI