31 Ottobre 2011, 11:44
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Omicidio colposo plurimo aggravato. Con quest’accusa sono stati confermati gli arresti domiciliari per Vincenzo Costa, il giovane che era alla guida della Fiat Multipla finita contro un palo della circonvallazione di Catania in piena notte. Uno scontro fatale che ha causato la morte di tre giovani di Paternò, in provincia di Catania. L’esame del sangue del guidatore, secondo alcune agenzie, avrebbe confermato la presenza di alcool in quantità superiore ai limiti di legge: 0.9 quando il massimo è 0,5. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta affidata al pm Alessandro Sorrentino che sta visionando le immagini allegate alla perizia dei vigili urbani con lo scopo di ricostruire la dinamica dell’incidente.
LO SCONTRO. Erano circa le quattro del mattino quando la vita di Eugenio Borzì di 21 anni, Antonio Magro di 19 e Silvio Bonanno di 21, si è fermata contro un palo della circonvallazione di Catania, stavano tornando da una serata come tante altre. Forse con qualche bicchiere di troppo, almeno per il guidatore che, durante l’interrogatorio, ha ammesso di aver bevuto soltanto un cocktail e di aver perso il controllo della macchina a causa di una pozzanghera. Eppure, guardando le foto che Livesicilia è in grado di mostrare, l’asfalto sembra asciutto, in quel momento a Catania non pioveva. Si vedono soltanto le lamiere accartocciate della Multipla, gli airbag aperti e la cabina di guida intatta che ha salvato la vita a Vincenzo Costa, adesso indagato.
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31 Ottobre 2011, 11:44