Tragedia sulla Palermo-Catania| Muore un agente pubblicitario

09 Settembre 2014, 16:51

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PALERMO – Una nuova tragedia lungo le autostrade siciliane. A perdere la vita oggi pomeriggio sull’A19 Palermo-Catania, al chilometro 4+500 in direzione del capoluogo, è stato un agente pubblicitario, Fulvio Maiorca, 54 anni, che si trovava alla guida di una Renault Megane. L’auto si è scontrata con un mezzo pesante, un carro-soccorso.

Maiorca, esperto nel settore del Marketing, era stato coordinatore di un’agenzia di pubblicità per la provincia di Agrigento, ma lavorava adesso per un’altra azienda e viaggiava spesso. Probabilmente, al momento dello schianto stava tornando a casa da lavoro. Erano trascorse da poco le 17 quando è avvenuta la tragedia. In base ad una prima ricostruzione della polizia stradale di Buonfornello, l’uomo avrebbe battuto la testa violentemente, tanto da procurarsi un taglio profondo che non gli ha lasciato scampo: le ferite si sono rivelate gravissime e a nulla sono serviti i soccorsi dei rianimatori del 118 che hanno tentato in tutti i modi di strapparlo alla morte. Per estrarlo dalle lamiere dell’auto è stato necessario l’intervento dei vigli del fuoco.

Maiorca, che era sposato ed aveva due figli. Nato a Palermo, da alcuni anni abitava con la sua famiglia a Carini, alle porte del capoluogo. La carreggiata in direzione Palermo è stata chiusa per oltre due ore al traffico, nel tratto compreso tra Bagheria e Villabate: è stata riaperta soltanto dopo le 19.

Quella dell’agente pubblicitario è l’ennesima croce sull’asfalto sull’autostrada Palermo-Catania, troppe volte scenario di tragici incidenti. L’ultimo, in ordine di tempo, quello che a luglio ha spezzato la vita della piccola Chloe Parello, una neonata di due mesi che viaggiava a bordo di un’auto con mamma e papà. Quel giorno fu fatale lo scontro contro un altro mezzo che si sarebbe trovata lungo la corsia di emergenza. L’impatto fu talmente violento da far sbalzare fuori dal finestrino la bambina con tutto il cestone. Anche in quel caso, per la piccola non ci fu nulla da fare.