Incidente mortale, paese sotto choc| L’addio di Altofonte a Tony Alotta

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07 Marzo 2016, 12:29

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ALTOFONTE (PALERMO) – Stringe forte tra le sue mani una coppa. Era la sua prima volta sul podio. Tony in quella foto sorride, è circondato dai suoi amici, appassionati come lui di moto. Un’immagine che descrive l’epilogo di una delle tante gare a cui aveva partecipato. Amava correre in pista e definire artigianalmente ogni dettaglio del mezzo con cui avrebbe gareggiato.

“Ci siamo conosciuti ad una competizione – dice Michele Marretta, amico del ragazzo – e non dimenticherò mai quel momento, quando ti è bastato regolare le sospensioni per vincere”. Sono le parole dedicate al 24enne che sabato pomeriggio ha perso la vita nel terribile incidente avvenuto ad Altofonte. Tony Alotta stava percorrendo la via Leonardo Sciascia quando ha perso il controllo della sua Rs 125 e si è schiantato contro un muro. Un impatto che non gli ha lasciato alcuna possibilità, tanto da rendere inutile l’intervento del 118.

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Tony “provava” ogni moto prima della gara e, probabilmente, il giorno della tragedia stava valutando le condizioni del mezzo prima di andare in pista. Nel piccolo centro alle porte di Palermo tutti conoscevano la sua famiglia: Altofonte in queste ore è un paese sconvolto e ha dato il suo ultimo saluto al giovane. Il funerale è stato celebrato oggi nella chiesa madre, ma la consapevolezza della sua perdita, per molti coetanei, sembra ancora lontana. “Non riusciamo a crederci – dice Fabrizio Pusateri – fino al giorno prima ci eravamo visti. Lui, col suo solito sorriso, mi aveva detto che la prossima settimana saremmo usciti insieme, dovevamo andare in città. E’ un incubo. Pensare che non lo rivedrò più mi distrugge”.

Agostino Sciabica, un altro amico di Tony, dedica un post sulla sua pagina di Facebook, ancora una volta luogo di ricordo e pensieri rivolti ad un giovane la cui vita si è spezzata troppo presto: “Corri Tony, corri nel regno dei cieli, libero e senza pensieri”. Il ragazzo gareggiava in pista con moto 600 ed era un esperto di lavori artigianali sui vari modelli. “Ne facevamo anche insieme – racconta Giuseppe Madonia – e due giorni fa mi aveva detto che stava terminando alcune modifiche per il 125. Adesso gli parlerò da qui, sono sicuro che lui mi ascolterà da lassù. Io lo penserò sempre. Tony era un ragazzo timido, riservato – aggiunge – ma con lui non mancavano i momenti di scherzi e capitava ci prendessimo in giro. Mi mancherà, abbiamo perso tutti un grande amico”.

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07 Marzo 2016, 12:29

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