29 Aprile 2016, 13:05
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GELA (CALTANISSETTA) – E’ morto, durante la notte, l’operaio di Riesi che, nel pomeriggio di ieri, era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto nella zona balneare di contrada “Manfria”, a sei km a ovest di Gela. Si chiamava Gaetano Accardi, aveva 58 anni e lavorava alle dipendenze dell’impresa “Divina Acquedotti srl” di Riesi, che sta realizzando la contestata “rete idrica fai da te” per conto dei residenti della contrada riuniti in consorzio. L’operaio, per cause in corso di accertamento, sarebbe stato travolto da una ruspa-escavatore durante le operazioni di posa in opera della tubazione. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Oltre a una frattura multipla alla gamba destra, ha infatti riportato lesioni all’addome con copiosa emorragia interna che ha indotto i medici dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela a sottoporlo a intervento chirurgico d’urgenza. Qualche ora dopo, però, è sopravvenuto il decesso. Sono state aperte due inchieste: una da parte dell’ispettorato del lavoro, l’altra ad opera della magistratura che ha disposto il sequestro del mezzo e dell’area dove stava operando. L’acquedotto “fai da te” è al centro di polemiche politiche e di controversie giuridiche che vedono da una parte l’amministrazione comunale e i cittadini consorziati delle zone di Manfria e di Piano Marina che hanno inteso risolvere il problema idrico, dopo 30 anni di inutile attesa, affidandone la costruzione e la gestione trentennale ai privati, in project financing. Dall’altra parte ci sono il gestore unico della distribuzione idrica della provincia di Caltanissetta, l’azienda italo-spagnola Caltaqua, che nega di avere rilasciato sub-concessione alla “Divina Acquedotti”, e la maggior parte dei consiglieri comunali che accusano sindaco e giunta di danno erariale per avere rinunciato di fatto a un finanziamento pubblico già esistente ma fermo per motivi burocratici. Malgrado la contesa infuocata, i lavori sono andati avanti.
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29 Aprile 2016, 13:05