04 Novembre 2024, 19:27
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CATANIA – “Catania ha un primato negativo in Sicilia, uno fra i tanti ma certamente il più inquietante. Siamo, anzi restiamo, la provincia con il maggior numero di incidenti sul lavoro e il dato è in costante aumento di mese in mese. Tragicamente costante, invece, quello sui morti di lavoro”.
Lo afferma la segretaria della Uil etnea, Enza Meli, commentando il rapporto dell’Inail aggiornato ai primi nove mesi dell’anno.
A Catania sono state 5.384 le denunce d’infortunio sul lavoro tra gennaio e settembre 2024, mentre nello stesso periodo del 2023 erano state 5.078. Nell’Isola, segue Palermo con 4.477 casi. Sempre da gennaio a settembre, nella provincia etnea ci sono stati 13 incidenti mortali nel 2023 e 12 nel 2024.
“Tanti, troppi, lavoratori – dichiara Enza Meli – hanno rimesso la vita o riportato infortuni gravissimi in cantiere, nei campi, in fabbrica. Tante, troppe famiglie sono state travolte da un episodio che spesso si spiega solo con i risparmi colpevoli delle imprese sulle misure di sicurezza e prevenzione, come sulla formazione professionale, però, imporrebbe un’apposita legge in materia di omicidio sul lavoro e una Procura speciale che se ne occupa. Una legge che non c’è, malgrado noi la sollecitiamo da decenni”.
“Dietro i numeri – aggiunge la segretaria Uil – ci sono storie disperate che meritano risposte e attenzioni concrete. Speriamo che i nuovi dati catanesi, i dodici morti sul lavoro e gli oltre 5.300 incidenti di questi nove mesi del 2024, non cadano ancora una volta nell’indifferenza, nel cinismo”.
Da qui l’appello alle istituzioni politiche locali “perché da qui parta verso Stato e Regione una richiesta pressante di misure vere per contrastare questo massacro, ma l’Ispettorato non ha mezzi e soprattutto risorse umane per effettuarli in modo efficace, stabile, incisivo”.
“Serve formazione autentica, non corsi tanto per farli, infine, vogliamo rilanciare quanto affermato ancora una volta nei giorni scorsi da PierPaolo Bombardieri, il leader nazionale della Uil che ormai da tempo ha dato vita alla campagna #Zeromortisulavoro e rivendica adesso, come in passato, provvedimenti per la sicurezza nella manovra economica di Governo”.
“È – conclude Meli – uno dei molti pezzi che mancano perché si possa parlare di una Finanziaria giusta. È una delle molte inspiegabili omissioni per le quali siamo stati e torneremo in piazza a protestare”.
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04 Novembre 2024, 19:27