29 Ottobre 2019, 13:08
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BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA)- Una nuova stagione antiracket e antiusura è stata lanciata stamattina a Barcellona Pozzo di Gotto da SOS IMPRESA – Rete per la Legalità. Nell’auditorium del Parco Urbano Maggiore La Rosa (ex stazione ferroviaria) della città del Longano si è svolto un incontro pubblico delle Associazioni Antiracket e Antiusura siciliane aderenti alla Rete per la Legalità. Diverse le personalità istituzionali, politiche e cittadine di rilievo nazionale e regionale che hanno preso parte all’incontro. Ognuno ha dato spunti e opinioni utili in merito al grave fenomeno del racket in Sicilia.
L’incontro è stato l’occasione per presentare il nuovo modello di movimento antiracket e antiusura che SOS IMPRESA – RplL, creato per rilanciare l’impegno a favore della denuncia e del servizio pubblico di solidarietà che va rafforzato e rinnovato. A tracciare i caratteri del nuovo corso è stato Luigi Cuomo, presidente nazionale di SOS IMPRESA-RplL, con Commissario nazionale antiracket, prefetto Annapaola Porzio, che ha concluso i lavori.
“Il movimento antiracket siciliano – afferma Pippo Scandurra, vicepresidente di SOS IMPRESA-Rete per la Legalità – è pieno di tensioni che spero possano essere risolte definitivamente per vincere le difficoltà delle vittime di racket e usura che denunciano e che hanno bisogno di tutto il sostegno e la solidarietà necessari a confermare la loro giusta scelta nel denunciare i propri aguzzini. La denuncia deve essere sempre di più conveniente e solidale. Chi decide di farlo, deve poter riprendere serenamente e liberamente la propria attività e lo deve fare nella consapevolezza, sua e della comunità locale, certo che la strada scelta è servita a lui, alla sua famiglia, alla sua impresa ma anche e soprattutto al suo territorio”.
All’incontro presenti anche molti imprenditori che, nel corso degli ultimi mesi, hanno sporto denuncia consentendo numerosi arresti e indagini ancora in corso. “Cambiare rotta per combattere racket e usura”. Lo ha detto il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Annapaola Porzio. Scarse le denunce. Le cause, secondo il prefetto Porzio, risiederebbero da un lato nell’assuefazione culturale generalizzata, dall’altro nell’atteggiamento delle associazioni che debbono ritrovare la voglia e la forza di rimettersi in moto. Una riflessione dovuta anche da parte dello Stato, chiamato a fare il punto su cosa non ha funzionato in questi anni e cosa bisogna cambiare. “E’ urgente – ha concluso il Commissario – l’implementazione di una rete tra tutti gli interlocutori che solo insieme possono fare da scudo alla criminalità organizzata, con le Forze di Polizia, le Prefetture e la magistratura”.
Intervento, partecipazione, sostegno alle vittime. Sono le tre linee strategiche che devono coinvolgere Stato, cittadini e società in un fronte comune per combattere e sradicare l’estorsione, o racket, e l’usura, reati che infiltrano e danneggiano il tessuto economico-sociale di un territorio. Lo hanno sottolineato Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponetto, e il giornalista Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia, entrambi premiati con la consegna della tessera onoraria. Borrometi per motivi personali è stato presente in videoconferenza.
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29 Ottobre 2019, 13:08