27 Novembre 2016, 15:40
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SIRACUSA – Nell’aprile del 2015 arrivò l’informazione di garanzia, ora sono arrivati gli avvisi di conclusione indagine: il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e il dirigente del Comune, Natale Borgione, sono indagati per il reato di turbativa d’asta in concorso nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento del servizio idrico. Secondo la Procura della Repubblica di Siracusa avrebbero procurato un ingiusto vantaggio alla società Depuration de Agua Mediterraneo che si è poi aggiudicata l’appalto.
La Guardia di Finanza ha notificato l’avviso di conclusione indagini, su mandato del procuratore aggiunto Fabio Scavone e dei sostituti Giancarlo Longo e Marco Di Mauro. Nella sua reazione Garozzo lancia accuse gravi sulla falsa riga del complotto che vedrebbe contro di lui magistratura e “certa stampa”. “Il 31 ottobre 2016 – dice – tengo una conferenza stampa durante la quale esprimo delle riserve sull’operato dei pubblici ministeri Longo e Di Mauro. Solo due settimane dopo i pm Longo e Di Mauro sottoscrivono un avviso di conclusione delle indagini preliminari per un fatto del 20 giugno 2014. È un fatto. Lo dico senza alcun timore – prosegue – e non è una provocazione: vivo lo status giuridico di indagato come un merito. Ritengo sia evidente la strategia che sottende allo stillicidio di notizie e all’interesse dimostrato da testate scandalistiche. Tutte le figure interessate da questa preordinata fuga di notizie giocano un ruolo sincronizzato e finalizzato, tutto ciò è un disegno criminale al quale mi opporrò con tutte le mie forze e mi tutelerò in tutte le sedi opportune. Sembra di vivere il secondo episodio di una storia già vissuta ove dietro interpreti parzialmente diversi si celano gli stessi interessi, ed è ancora più incredibile che questo accada alla luce di quanto già successo e dinanzi alla richiesta di normalità che la città chiedeva”.
L’avviso di conclusione indagine per il primo cittadino si inserisce, in realtà, in un clima politico aspro nella città aretusea che vede il Comune travolto da inchieste con una settantina di indagati a vario titolo tra amministratori, consiglieri, dirigenti e funzionari. Solo lunedì scorso un centinaio di cittadini ha manifestato al palazzo di città, durante un consiglio comunale, chiedendo le dimissioni di sindaco e giunta. Ora l’avviso di conclusione indagine al sindaco con l’accusa di turbativa d’asta. La reazione della classe politica è nelle parole di uno dei portavoce del movimento di Nello Musumeci “Diventerà bellissima”, Paolo Cavallaro: “Il sindaco ha il dovere – dice – di incontrare la cittadinanza in un consiglio comunale aperto in cui illustrare i fatti che lo vedono indagato e di indicare soluzioni per ripristinare la fiducia dei cittadini verso la politica e la burocrazia siracusana. Ci aspettiamo una relazione articolata sull’insufficienza dell’azione ammnistrativa perché temiamo che, distratta dai problemi giudiziari, manchi all’amministrazione comunale la necessaria serenità per adottare qualunque azione. Garozzo faccia una scelta: mettersi sul serio a amministrare o dimettersi per ridare la parola ai cittadini”.
Al dirigente Natala Borgione, solo pochi giorni fa lo stesso sindaco aveva revocato l’incarico di ingegnere capo del Comune e trasferito in altro settore: Borgione è indagato anche in un’altra inchiesta che riguarda il Comune, con l’accusa di concussione.
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27 Novembre 2016, 15:40