02 Dicembre 2016, 06:08
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PALERMO – “Violenza sessuale”, il reato ipotizzato è pesantissimo. Il luogo dove sarebbe stato consumato davvero insolito: l’assessorato regionale alle Infrastrutture.
Due giorni fa gli investigatori, su mandato del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del pubblici ministeri Francesca Dessì e Ilaria De Somma, hanno eseguito una “ricognizione dei luoghi”. Circostanza che rende plausibile una ricostruzione: qualcuno, una donna, ha denunciato di avere subito le attenzioni morbose di un dipendente.
Nulla trapela, ma pare che i fatti siano avvenuti in un orario in cui la presenza di persone negli uffici di via Leonardo da Vinci, a Palermo, si fa più blanda. Cosa sia accaduto appartiene ai segreti del giallo in assessorato. Strofinamenti e palpeggiamenti sono annoverati fra gli abusi sessuali. Ed è probabile che quanto successo rientri in questa, non meno grave, fattispecie.
La ricognizione ha riguardato il quarto piano dell’edificio, quello che ospita l’ufficio di gabinetto dell’assessore Giovanni Pistorio. Appena fuori dall’ascensore, attraversando una porta a vetri si accede a due corridoi con una ventina di stanze. La visita degli agenti della Digos, accompagnati dal pubblico ministero, non poteva passare inosservata. Da due giorni si fa un gran parlare. Dallo stalking al controllo delle presenze in ufficio, di ipotesi se ne fanno tante. Ed, invece, si tratta di una delicata indagine per violenza sessuale che coinvolgerebbe un impiegato e una donna che dipendente non lo è, ma che si trovava occasionalmente in assessorato.
Gli investigatori hanno fanno il primo step: verificare di persona se ci sia corrispondenza fra la descrizione della vittima e lo stato reale dei luoghi. Impossibile trovare conferma alla voce che sarebbe stata acquisita anche la memoria di un computer in una delle stanze del quarto piano.
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02 Dicembre 2016, 06:08