Indagini per stanare il commando |Trovate arma e auto del maresciallo

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12 Novembre 2015, 06:21

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LINGUAGLOSSA. L’intera comunità di Linguaglossa, ancora scossa per l’episodio accaduto nella notte tra domenica e lunedì scorsi, si è stretta in questi giorni attorno alla vittima del furto e al comandante dei carabinieri della locale stazione, Giuseppe Cunsolo, intervenuto con coraggio nel tentativo di bloccare i malviventi. In tantissimi hanno espresso grande stima per l’azione del militare che, libero dal servizio, si è lanciato all’inseguimento del commando a bordo della vettura privata, mettendo a repentaglio la propria vita. Un gesto che l’amministrazione comunale non vuole resti in sordina. Per questo, su input del sindaco Rosa Maria Vecchio, è stata approvata una delibera di giunta nella quale si propone un encomio al “maresciallo della locale stazione dei carabinieri che ha dimostrato grande coraggio e attaccamento al territorio”. La proposta sarà al centro del prossimo consiglio comunale, interamente dedicato ai fatti di cronaca. Nel corso della seduta sarà anche espressa solidarietà a tutte le vittime di atti criminali, ma sarà anche l’occasione per discutere di come individuare le risorse necessarie per poter finanziare un adeguato sistema di video sorveglianza su tutto il territorio.

“Linguaglossa è un paese in cui i commercianti svolgono il proprio lavoro con grande passione e laboriosità – dichiara il primo cittadino – e non è giusto che non possano farlo con serenità. Siamo vicini ai commercianti ,che hanno subito questi episodi, e apprezziamo enormemente il grande gesto compiuto dal maresciallo dell’Arma, che ha cercato in tutti i modi di opporsi ai malviventi, dimostrando grande coraggio. A parte la solidarietà, abbiamo anche intenzione di fornire misure concrete – conclude Rosa Maria Vecchio – dando il nostro contributo per un migliore controllo del territorio”.

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Intanto prosegue senza sosta l’attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania e della Compagnia di Randazzo per individuare i quattro componenti del commando riusciti a fuggire, dopo essersi impossessati della vettura e della pistola del maresciallo dell’Arma. Un lavoro incessante che ha già dato i suoi frutti. Appena ventiquattr’ore dopo i fatti, i carabinieri sono riusciti a recuperare l’arma d’ordinanza. E ieri, dopo due giorni di sorvolo in elicottero di tutto il comprensorio ionico etneo, è stata rinvenuta anche l’automobile. Nessun dettaglio è trapelato sui luoghi del rinvenimento e sulle condizioni della vettura. Importanti indizi potrebbero giungere dall’esito degli esami scientifici, ancora in corso, sulla traccia di sangue trovata sullo sterzo dell’auto usata dal commando. Il conducente della vettura, speronata dal maresciallo, potrebbe aver sbattuto violentemente il capo, ferendosi al viso.

 

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12 Novembre 2015, 06:21

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