25 Gennaio 2015, 06:38
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CATANIA. Potrebbero diventare un elemento di prova centrale, nell’inchiesta sulla doppia sparatoria avvenuta lo scorso luglio tra Mascali e Riposto, gli esiti degli accertamenti tecnici non ripetibili, in programma martedì nei laboratori dei Ris di Messina, sullo stub compiuto su uno degli indagati, Luigi Falzone. Il 25enne, in carcere da sei mesi, è ritenuto dalla Procura di Catania uno degli autori del tentato omicidio del pregiudicato Sebastiano Flori, raggiunto ad una gamba da un proiettile il 6 luglio, davanti alla propria abitazione di Mascali.
Cinque ore dopo due autovetture, prima una Bmw e poi una Daewoo Matiz, raggiungono l’abitazione di Falzone a Riposto. Dalla seconda vettura vengono esplosi quattro colpi di pistola calibro 7,65 in rapida successione che, solo per poco, non raggiungono il giovane seduto sullo scalino d’ingresso. I fori dei proiettili vengono rinvenuti sul muro, a 80 centimetri da terra.
Ad osservare la scena ci sono i carabinieri della Compagnia di Giarre, appostatisi nelle immediate vicinanze. Un’attività predisposta dai militari subito dopo la prima sparatoria. Ne nasce un inseguimento che si conclude a Giarre, davanti ai garage di un condominio di via Alfieri. Lì i carabinieri arrestano in flagranza di reato per tentato omicidio, porto abusivo di arma da sparo e resistenza a pubblico ufficiale, Leonardo Parisi, Remo Arcarisi e l’incensurato Giovanni Trovato. Ad inchiodarli anche le cimici piazzate nella Bmw, per un’altra attività investigativa, dai militari del Gico della Guardia di Finanza di Catania. I passeggeri a bordo della Daewoo Matiz riescono momentaneamente a sfuggire all’arresto.
Luigi Falzone, condotto in caserma, racconta di non aver sentito i colpi di pistola e di essersi accorto di quanto accaduto solo al sopraggiungere dei carabinieri, quando aveva notato anche i fori lasciati dai proiettili sulla facciata di casa. Un resoconto inverosimile per gli inquirenti. Quella sera stessa il 25enne viene sottoposto all’esame dello stub.
Nel giro di una settimana, tra il 12 ed il 19 luglio, i carabinieri, su disposizione del sostituto procuratore Marco Bisogni, sottopongono a fermo di indiziato di delitto Salvatore Musumeci e Andrea Spanò. Per l’accusa sono i complici riusciti a fuggire la notte del 6 luglio.
A 16 giorni di distanza dal doppio agguato vengono eseguiti gli ultimi tre fermi nei confronti di Luigi Falzone, Giuseppe Castorina e Liborio Previti. Quest’ultimo viene scarcerato tre giorni dopo dal Gip Francesca Cercone, per l’assenza di gravi indizi di colpevolezza. Giuseppe Castorina viene invece scarcerato ad agosto dal tribunale del Riesame.
Oltre al legale di Falzone anche i difensori di fiducia di Castorina e Previti potranno prendere parte martedì alle attività tecniche nei laboratori dei Ris, nominando anche propri consulenti. Ci vorranno settimane per conoscere gli esiti.
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25 Gennaio 2015, 06:38