“Inerzia sull’eterologa” |Il Tar bacchetta la Regione

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03 Giugno 2015, 16:33

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PALERMO – Sulla fecondazione eterologa la Regione è inadempiente. Ed entro 30 giorni dovrà spiegare quali farmaci possono essere utilizzati per la procreazione assistita nelle cliniche private convenzionate con la Regione. Il Tar di Palermo dà ragione all’Aiop, difesa da Carlo Comandé e Paola Floridia, sulle imprecisioni contenute secondo l’associazione delle cliniche private nel decreto che a gennaio, dopo la sentenza della Corte costituzionale sull’eterologa, ha sbloccato la pratica in Sicilia.
L’Aiop contestava diversi punti del decreto di quattro mesi fa. In particolare, secondo l’associazione, l’assessorato regionale alla Sanità non aveva individuato con chiarezza il budget assegnato all’eterologa, non aveva definito come assegnare i codici di accreditamento alle cliniche, non aveva fissato un termine per la contrattualizzazione dei privati e, appunto, non aveva indicato quali farmaci potessero essere “coperti” con la quota di 500 euro a prestazione prevista dal decreto. Il 15 aprile, però, la Regione ha risposto all’Aiop con un nuovo decreto che ha stanziato un budget di 3,8 milioni per le Asp di Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina, destinandone il 30 per cento alle strutture private. Per il Tar questa mossa è sufficiente a rispondere ai primi tre rilievi, ma la questione sarà affrontata in un altro ricorso. Intanto, però, la terza sezione del tribunale amministrativo (presidente Nicola Maisano, consigliere ed estensore Aurora Lento, referendario Lucia Maria Brancatelli) si pronuncia sul quarto: secondo i giudici, infatti, “nessuna indicazione è contenuta nel decreto” sul trattamento farmacologico. La Regione, che dovrà anche pagare mille euro di spese legali, dovrà adeguarsi entro trenta giorni oppure sarà nominato un commissario: per l’incarico è già stato individuato il segretario generale della stessa Regione, Patrizia Monterosso, o un suo delegato.

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03 Giugno 2015, 16:33

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