Influenza, l’emergenza si allarga| “A Partinico gravi casi tra i giovani”

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04 Febbraio 2018, 16:04

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PARTINICO (PALERMO) – E’ stato ricoverato per oltre una settimana in Rianimazione e soltanto da poche ore i medici lo considerano fuori pericolo. Si era temuto il peggio per un 45enne i quali sintomi di un’influenza sono progressivamente evoluti in una polmonite provocando un’insufficienza respiratoria, fino a mettere a rischio la sua vita.

E’ uno dei casi più gravi registrati all’ospedale Civico di Partinico, alle porte di Palermo, un altro nosocomio che sta fronteggiando l’emergenza che nell’ultimo mese ha mandato in tilt le strutture sanitarie. La particolare aggressività del virus influenzale di quest’anno viene confermata dai dati già venuti a galla negli ospedali della città, dove le complicazioni dovute al virus A/H1N1 non hanno lasciato via di scampo a due pazienti deceduti al Cervello. Si trattava di due uomini con età compresa tra i 70 e 75 anni, ma a Partinico è deceduto anche un 64enne.

“Era una persona in piena salute, senza particolari patologie. Uno sportivo, non fumatore, le quali condizioni sono però man mano precipitate – spiega il dottor Vincenzo Provenzano, dirigente medico al Civico di Partinico -. Anche in questo caso, il paziente era giunto al pronto soccorso con i sintomi di un’influenza. Aveva i globuli bianchi bassi, in quattro giorni sono subentrate la polmonite e l’insufficienza respiratoria. Purtroppo anche in questo caso si trattava di un soggetto non vaccinato: agire preventivamente – precisa – diventa sempre più importante”.

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Una vera e propria emergenza che sta facendo registrare numeri da record nella struttura ospedaliera partinicese, con 2500 prestazioni in un mese al pronto soccorso, delle quali, l’ottanta per cento, è legato all’influenza: “Ciò si verifica perché il virus colpisce anche molti giovani – prosegue Provenzano – ed è inevitabilmente aumentato anche il numero di ricoveri. Per questo è stato necessario che ogni reparto mettesse a disposizione almeno un posto letto in più. Ricordiamo che vaccinarsi resta l’unica alternativa valida. Quest’anno i ceppi virali che abbiamo rilevato sono molto aggressivi e consigliamo agli utenti di non fidarsi di chi sconsiglia la vaccinazione, mettendo a repentaglio le nostre vite”.

Il dirigente medico lancia un appello: “Vaccinarsi è importante per noi e per gli altri perché il livello di anticorpi che si forma agisce da vera barriera alla diffusione del virus il cui contagio avviene attraverso le vie respiratorie”. Precauzioni che dovrebbe essere prese a partire dal mese di settembre: “La vaccinazione è adesso inutile – conclude Provenzano – poiché gli anticorpi, in media, si attivano dopo trenta giorni. Ormai è troppo tardi. Possiamo soltanto consigliare di evitate luoghi affollati, soprattutto ai soggetti più sensibili, ovvero bambini, diabetici, cardiopatici e anziani che convivono già con altre patologie”.

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04 Febbraio 2018, 16:04

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