“Infrastrutture in ritardo al sud |Siracusa-Trapani, troppa attesa”

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11 Dicembre 2019, 12:43

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SIRACUSA – “La mancanza di un’idea politica industriale complessiva del Paese ha determinato una disuguaglianza tra Nord e Sud”. Lo ha dichiarato a Siracusa Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil a margine di un incontro sul lavoro organizzato dal sindacato. “La costruzione di rete di infrastrutture, tra cui strade, ferrovie, aeroporti, è una priorità, invece ci troviamo in ritardo – ha osservato Landini -. Serve avere una visione ed un piano nazionale, cominciando a spendere maggiormente i soldi”. Il segretario nazionale della Cgil sottolinea però anche le responsabilità degli enti locali. “Oltre alle responsabilità di Roma, c’è da considerare le responsabilità degli enti territoriali – ha aggiunto -. Se hai regioni e comuni che hanno soldi e non li spendono ci sono delle responsabilità precise. Bisogna smettere di pensare di chi è la colpa, invece ognuno deve fare la sua parte”.

Landini ha poi aggiunto: “Tra le cause che hanno determinato il blocco dei lavori pubblici c’è una legislazione che ha favorito l’aumento dei costi e l’ingresso di pezzi della criminalità organizzata nel tessuto economico. La politica deve guardare in faccia i problemi – ha dichiarato Landini -. Bisogna avere la forza di affrontare questi temi. Servono gli investimenti perché si deve evitare, ad esempio, che per andare da Siracusa a Trapani in treno si impieghino tempi lunghissimi”.

E ancora: “Abbiamo posto con urgenza il tema del rilancio degli investimenti, quelli pubblici in particolare, e il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano si è impegnato, entro gennaio, a presentare un piano articolato di investimenti per il Mezzogiorno. Abbiamo chiesto l’istituzione di una cabina di regia – sono state le parole di Landini – perché il nostro paese non sta spendendo risorse che potrebbe già spendere e molti di questi fondi sono bloccati sia a livello nazionale e regionale. È necessario mettere i Comuni e le Regioni nelle condizioni di poterlo fare attraverso adeguate assunzioni di personale e superando i limiti burocratici”.

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In Sicilia anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che a Catania ha parlato di emergenze lavoro:  “Stamattina si aggiunge la vertenza Safilo con 700 esuberi dichiarati da quell’azienda – ha detto -. Il tema vero è il lavoro ed il tema vero è se questo Paese finalmente si dota di una strategia di politica industriale oppure no. Più di 160 vertenze ferme da troppo, troppo tempo con oltre 300 mila lavoratori e lavoratici coinvolti. E’ evidente che quale è la priorità del Paese”.

(ANSA)

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11 Dicembre 2019, 12:43

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