Ingroia: “Non faccio il pm | Ma non dimentico”

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21 Febbraio 2014, 13:43

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TRAPANI –  “La mia esperienza di magistrato mi può aiutare. Questa è la provincia di tanti trapanesi onesti ma anche di Matteo Messina Denaro”. Antonio Ingroia getta acqua sul fuoco dopo la polemica innescata dalla dichiarazione del presidente della Regione Rosario Crocetta: “Lo inviamo nella provincia di Messina Denaro”. “Il presidente – ha aggiunto l’ex magistrato, appena insediato a Palazzo Riccio di Morana – non voleva certo disprezzare i trapanesi. Del resto la Sicilia è la terra di Totò Riina e di Giovanni Falcone”. Anche il neo commissario è un trapanese: “Mia madre è di Trapani, mio padre di Calatafimi. Nel mio sangue c’è la provincia di Trapani”. Si è detto “lusingato per l’incarico che mi è stato affidato da Crocetta e dalla Giunta”. Ma anche aggiunto: “Mi auguro che non sia lungo. Il Parlamento faccia ciò che deve fare in tempi brevi. Il commissariamento è una eccezione alla regola della democrazia”.

Ma il Parlamento siciliano è ancora fermo sulla riforma delle Province. Ingroia ha detto di non avere ancora un’agenda: “Ho ricevuto l’incarico meno di 24 ore fa”. Ha però letto e sa di alcune emergenze, come quella della Megaservice, la società della Provincia messa in liquidazione e con i suoi lavoratori ancora senza un futuro. “Verificherò – ha detto – quale potrà essere il mio contributo”. L’ex magistrato ha poi voluto precisare: “Non vengo a fare il pubblico ministero, ma non posso dimenticare la mia storia e la mia esperienza”. Ha già in programma di incontrare le autorità locali. “il sindaco di Trapani, gli altri sindaci ed il mio amico Procuratore della Repubblica”. La sfida, per Ingroia, è quella di puntare sulla legalità per costruire sviluppo: “Legalità non è sinonimo di repressione ma di buona amministrazione e sviluppo. La fase uno è quella di ripristinare la legalità arrestando i criminali, ma c’è anche una fase due, che deve organizzare la Sicilia degli onesti”. Ingroia assicura “impegno e passione come sempre”, garantendo il rispetto delle regole “dando il buon esempio”. Dovrà tuttavia fare i conti con tante emergenze. Ci sono enti che hanno avuto la Provincia come socio che rischiano di chiudere. Il Luglio Musicale Trapanese ha avviato le procedure per la messa in liquidazione.

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La Biblioteca Fardelliana ha soltanto pochi mesi d’attività se resterà a carico del Comune di Trapani, anche se l’amministrazione ha deciso di utilizzare le somme disponibili del piano triennale delle opere pubbliche per sopperire all’assenza dei fondi provinciali. Non sta meglio il Consorzio Universitario. L’ex magistrato non ha potuto affrontare le tre questioni perché non ha ancora letto le carte. Ha però assicurato che farà di tutto per “sostenere ogni iniziativa che promuove la cultura della legalità”.

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21 Febbraio 2014, 13:43

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