Ingroia, bocciato l’incarico a Riscossione Sicilia | Il Csm: “Non sussiste l’interesse della giustizia”

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10 Aprile 2013, 16:12

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ROMA – L’ex pm di Palermo Antonio Ingroia non può andare a presiedere la Riscossione Sicilia Spa, la società che riscuote le tasse per la Regione. A negare l’autorizzazione a ricoprire l’incarico, la Terza commissione del Csm. L’incarico gli era stato conferito pochi giorni fa dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. Il ‘no’ della terza Commissione è stato unanime. Una decisione attesa, visto che in tutti i casi analoghi precedenti, l’ultimo dei quali risaliva all’inizio di quest’anno, il Csm ha finora vietato le autorizzazioni per incarichi amministrativi. Fra poco comincerà il plenum del Csm che ha all’ordine del giorno la proposta di trasferire Ingroia al tribunale di Aosta.

Ironico il commento del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Pdl): “Rivoluzionario sconfitto, gabelliere mancato, aostano per forza? Dura la vita di Ingroia. Un tempo superstar, oggi ramingo bocciato”, scrive Gasparri su twitter.

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Le motivazioni del Csm
“Non sussiste l’interesse dell’amministrazione della giustizia”: questa la motivazione con cui la Terza Commissione del Csm ha bocciato la richiesta di aspettativa di Antonio Ingroia per assumere l’incarico di presidente di Riscossione Sicilia Spa. A spiegare le ragioni della decisione è una nota di Palazzo dei marescialli, nella quale è detto che il no è stato espresso perché non ricorrono i presupposti. La Commissione ha già dato comunicazione all’ex pm di Palermo del “preavviso di rigetto della sua richiesta”.

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10 Aprile 2013, 16:12

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